Martedì 16 Aprile 2024
Attività eruttiva nello notte. Evento parossistico tra i più violenti degli ultimi 20 anni


L’Etna si risveglia, cenere vulcanica fino a Messina e Reggio Calabria

di Redazione | 03/12/2015 | ATTUALITÀ

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Coltre di cenere su auto e strade

Da ieri sera l’Etna si è risvegliato. L'attività eruttiva all'interno del cratere Voragine (spesso chiamato anche "Centrale") del vulcano è culminata nelle prime ore di stamane in un parossismo breve ma molto violento, con alte fontane di lava e una colonna eruttiva alta diversi chilometri. La fase acuta del parossismo è avvenuta fra le ore 02:20 e 02:50 della notte, quando una sostenuta fontana di lava ha raggiunto altezze di ben oltre 1 km. La nube di materiale piroclastico è stata spostata dal vento verso Nord-Est, causando ricadute di cenere su diversi centri abitati: intorno alle 4,30 a Linguaglossa si è verificata la prima pioggia di sabbia vulcanica, così come a Francavilla di Sicilia, Milazzo, Messina e Reggio Calabria e lungo i comuni della fascia jonica messinese. L'aeroporto di Reggio Calabria é stato chiuso al traffico a causa della cenere che ha provocato difficoltà all'operatività ed alla sicurezza dello scalo. La decisione é stata presa in attesa di un possibile cambiamento delle condizioni atmosferiche. Pericolo sulle strade, soprattutto per i mezzi a due ruote. La Polizia municipale raccomanda la massima prudenza.

All'alba l'attività eruttiva era sostanzialmente cessata, anche se alcune deboli emissioni di cenere sono avvenute ancora sia dalla Voragine sia dal Cratere di Nord-Est e dal piccolo cratere a pozzo apertosi recentemente sull'alto fianco del Nuovo Cratere di Sud-Est. L'evento parossistico di questa notte si colloca fra quelli più violenti dell'Etna dell'ultimo ventennio; la stessa Voragine è stata luogo di due parossismi particolarmente intensi, il 22 luglio 1998 e il 4 settembre 1999, con caratteristiche simili a quelle del parossismo del 3 dicembre 2015. Ambedue hanno prodotto fontane di lava, che nel caso del 4 settembre 1999 hanno superato 2000 m in altezza, e colonne eruttive (quella del 22 luglio 1998 ha raggiunto un'altezza di 12 km sopra il livello del mare) con abbondante materiale piroclastico. Le ottime condizioni meterologiche hanno permesso all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania di osservare l'evento con la rete di telecamere visive e termiche di sorveglianza, nonchè da numerose località intorno al vulcano.


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