Giovedì 07 Novembre 2024
Cantiere bloccato da 18 mesi, nessun segnale di ripresa ma solo danni al comprensorio


La vergogna del ponte Agrò sulla Statale 114, tra lavori fermi e attività che muoiono

di Andrea Rifatto | 03/04/2022 | ATTUALITÀ

2436 Lettori unici | Commenti 1

Cantiere abbandonato da ottobre 2020

Un ponte chiuso da tre anni e mezzo, un cantiere abbandonato da diciotto mesi, la speranza di poter tornare a percorrerlo in tempi rapidi che continua a rimanere lontana. Non si intravede la luce in fondo al tunnel per i lavori di demolizione e ricostruzione del ponte Agrò sulla Strada statale 114, tra Santa Teresa di Riva e Sant’Alessio Siculo, chiuso dal settembre 2018 anche se manifestava problemi strutturali già dal 2008, quando è iniziata la progettazione di un nuovo impalcato ed è stata limitata la circolazione restringendo prima la carreggiata, istituendo poi il senso unico alternato fino all’interdizione definitiva. Sei mesi fa l’Anas ha avviato la risoluzione del contratto d’appalto con l’impresa “Mit Costruttori” di Adrano, aggiudicataria delle opere per 4,8 milioni di euro in raggruppamento con “Consorzio Stabile Alveare Network-Cgc Srl-Bosco Italia-Tecnolavori”, visto che dopo l’avvio dei lavori, ad ottobre 2020, operai e mezzi sono spariti dopo un mese in quanto l’azienda non è stata più in grado di proseguire per problemi finanziari. Da allora non se n’è saputo più nulla e Anas si limita a dire tutt’oggi che sono in corso le procedure di riaffidamento dei lavori. Le possibili soluzioni, come spiegato lo scorso agosto dai vertici dell’ente gestore della Ss 114 durante un sopralluogo, sarebbero due: aggiudicare l’appalto del ponte Agrò alla seconda classificata, qualora dia la disponibilità (accettando l’affidamento con lo stesso ribasso della prima, 31,171%) oppure l’accordo quadro con imprese già aggiudicatarie con Anas di ponti e viadotti. Ma finora il cantiere è rimasto deserto e la circolazione continua ad essere dirottata sulla passerella provvisoria alla foce del torrente, a rischio chiusura in caso di piena. 

Lungaggini burocratiche e continui intoppi che oltre a creare disagi alla viabilità hanno inferto un duro colpo alle attività commerciali della via Stradella Catania di Santa Teresa, la porzione di Statale che dalla via Francesco Crispi collega con il ponte. Dal 2018 questa strada è una via cieca dove regna un assordante silenzio, in quella che prima era un’importante arteria di transito adesso deserta. Gli esercizi della zona sono in forte sofferenza e diventa sempre più dura tirare su la saracinesca, sapendo di ritrovarsi in una landa desolata, tanto che qualcuno ha chiuso. Sono infatti venuti a mancare quei clienti di passaggio, così come le persone dei paesi vicini, come Sant’Alessio e Forza d’Agrò, considerato che si tratta di una strada principale, mentre ormai da quattro anni tutti percorrono direttamente il lungomare per raggiungere la bretella sul torrente. A nulla sono servite interrogazioni parlamentari all’Ars e richieste di chiarimenti, perchè l’iter continua a non sbloccarsi: “Ne soffrono le popolazioni di tutta la vallata - evidenzia Nino Bartolotta - consigliere di Limina e dell’Unione dei Comuni - è una vergogna dover attendere così a lungo per avere un’opera minima per il territorio”. La rabbia dei cittadini che si sentono abbandonati è tanta, così come la voglia di protestare contro le istituzioni emerge sempre di più con il passare del tempo.

Più informazioni: ponte agrò  


COMMENTI

dom | il 03/04/2022 alle 11:34:50

Aspettano la tragedia, il ponte rischia di collassare da un momento all'altro; quanto prima chiuderanno la strada per Rina. Con i prezzi di oggi quale impresa accetterebbe tranne qualcuno senza scrupoli che finiti i lavori il ponte è da ridemolire come è successo tante volte. Con i mezzi di oggi il ponte potrebbe essere ricostruito in un paio di messi ma ancora passeranno anni. Chiamate i giapponesi che in 48 ore lo sostituiscono e aperto al transito. Sicuramente bisogna aggiornare il progetto e ci vorranno altri finanziamenti di parecchi milioni.

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