La storia di Ennio, un eroe di oggi: "Il mio midollo osseo salverà una vita, donate"
di Andrea Rifatto | 22/07/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 22/07/2019 | ATTUALITÀ
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La consegna dei riconoscimenti a Ennio Di Bella
“Perché l’ho fatto? Sinceramente non saprei dirlo, si è presentata l’occasione di fare del bene e non potevo dire di no”. Una generosità che viene dal cuore e si manifesta in tutta la sua spontaneità quella di Ennio Di Bella, giovane di S. Teresa di Riva che ha scelto di donare il suo midollo osseo per aiutare un’altra persona e dare una nuova speranza di vita. Un gesto che il ventitreenne ha portato a termine a gennaio al Policlinico “Vittorio Emanuele” di Catania e che probabilmente avrebbe tenuto per sé, con la consapevolezza di aver fatto una buona azione di cui andare fiero. Ma gli amici dell’Avis di S. Teresa, dove Ennio è anche donatore di sangue, hanno deciso di far conoscere il suo gesto e consegnargli un riconoscimento, insieme all’Associazione Donatori Midollo Osseo di Messina e dall’Amministrazione comunale. Un percorso, quello culminato con la donazione, che Ennio Di Bella, oggi studente universitario di Scienze e Tecnologie agrarie, inizia ai tempi della scuola, quando frequenta il Liceo Scientifico di S. Teresa, con la tipizzazione del sangue, procedura che comporta l’estrazione dei dati genetici del donatore indispensabili per verificare la compatibilità con un paziente. Le informazioni vengono inserite nel Registro Nazionale, collegato con i Registri internazionali e da quel momento si diventa un potenziale donatore di midollo osseo. La tipologia di prelievo utilizzata in questo caso è stata l’aferesi, che si avvale dell’utilizzo di separatori cellulari: il sangue prelevato da un braccio attraverso un circuito sterile entra in una centrifuga dove la componente cellulare utile al trapianto viene isolata e raccolta in una sacca, mentre il resto viene reinfuso nel braccio opposto. “Mi hanno chiamato a fine ottobre – racconta Ennio – e mi hanno chiesto se fossi ancora interessato a donare: allora ho deciso di continuare questo percorso, visto che si era presentata l’occasione”. E cosa ne hanno pensato a casa? “I miei familiari erano orgogliosi di me e mi hanno appoggiato in questa scelta” dice Ennio, a cui chiediamo cosa provi a sapere che il suo midollo salverà una vita, se gli piacerebbe conoscere chi l’ha ricevuto e se ci penserà: “Sono molto felice e entusiasta, mi piacerebbe conoscerlo ma non sarà possibile e va bene così, basta che sia servito. La consapevolezza di aver salvato qualcuno mi accompagnerà sempre e ogni tanto penserò a lui e questo mi metterà di buon umore”. E a chi teme che donare il midollo sia pericoloso Ennio ricorda che “i medici ti seguono molto attentamente durante il percorso e sono sempre a disposizione”. Poi aggiunge: “Non ero molto propenso a rilasciare l’intervista ma se può servire a sensibilizzare altri a donare meglio così”. Un messaggio che ci auguriamo sia recepito il più possibile. Ieri sera la consegna dei riconoscimenti nel giardino Unità d’Italia di Villa Crisafulli-Ragnon nel corso dello spettacolo “Ulissiade, eroi di ieri e di oggi”: “Gli eroi di oggi sono quelli del quotidiano, della porta accanto, persone comuni che hanno scelto di compiere un gesto nel corso della loro vita che avrebbe cambiato la vita di un’altra persona – ha evidenziato Mariapia Crisafulli dell’Avis S. Teresa, che ha condotto la serata - e in questi momenti ci rendiamo conto del vero valore della donazione”. “Il midollo osseo salva una vita, siamo molto onorati e orgogliosi di questo nostro donatore, che ha compiuto un gesto di altruismo tanto nobile e raro da parte di un giovane – ha aggiunto il presidente Avis, Elia Mignali – i donatori sono la nostra forza, sono quelli che ci sostengono sempre con i loro gesti altruistici a contribuire a salvare tante vite umane”. Sul palco anche il sindaco Danilo Lo Giudice, “un orgoglio per me come sindaco, per tutta la comunità e il comprensorio, questi gesti dimostrano quanto ognuno di noi può fare per l’altro, un gesto altruista e importante che deve essere preso ad esempio e mi auguro che sia così” e Salvatore Parrino, presidente dell’Admo Messina, che ha ricordato come l’Associazione Donatori Midollo Osseo svolta attività di sensibilizzazione nelle scuole, anche in quelle joniche dove i ragazzi si sono mostrati molto attenti, per spiegare l’importanza delle donazione: “Il problema grosso che ancora troviamo sono ignoranza e tabù sulle tecniche di prelievo” ha evidenziato, consegnando poi a Ennio Di Bella una coppa, “perché è un campione e un donatore di vita”. La targa dell’Avis è stata invece consegnata al giovane donatore dal dottor Antonino Cucuzzella, medico dell’associazione. La serata è poi proseguita con lo spettacolo “Ulissiade”, parodia musicale a cura de “La compagnia dei folli” dello stesso Parrino, non è la storia classica di Ulisse ma una trasposizione in chiave umoristica con molte licenze poetiche; uno spettacolo scherzoso parodiato da 53 canzoni.