La Statale 114 della vergogna tra Sant'Alessio e Letojanni: si aspetta l'incendio? - FOTO
di Andrea Rifatto | 03/08/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 03/08/2023 | ATTUALITÀ
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La vegetazione ha invaso ormai le corsie
La campagna “La strada non è un posacenere” contro il rischio incendi, generati spesso da mozziconi di sigaretta lanciati dal finestrino delle auto in corsa, è stata lanciata puntuale da Anas anche quest’anno. Ma su alcuni tratti della Strada statale 114 Orientale Sicula si potrebbe girare un altro spot, dal titolo “Questa strada è una discarica”. La zona che va da Sant’Alessio Siculo a Letojanni è infatti lasciata nel più totale abbandono e da almeno un anno non viene effettuata la benché minima manutenzione, nè tantomeno messi in atto interventi costanti di pulizia e spazzamento. Così chi transita sull’importante arteria, compresi i tanti turisti (soprattutto stranieri) che in queste settimane affollano la costa jonica, si trova davanti ad uno spettacolo a dir poco vergognoso. Alberi ed arbusti che invadono la sede stradale, erbacce infestanti ai lati della carreggiata, terriccio e canali di scolo otturati, ma soprattutto rifiuti e immondizia di ogni genere abbandonata dai soliti incivili, che tutti vedono e nessuno rimuove. I tornanti di Capo Sant’Alessio sono una delle zone più trascurate, con sacchetti di spazzatura abbandonati sul terreno o sotto il guardrail che delimita la strada, mentre alla base del costone in frana dal 2011 e da allora mai consolidato in via definitiva (ma soltanto “frenato” con la posa di gabbioni) giacciono ancora abbandonati vecchi new jersey in plastica distrutti della intemperie, tra plastica, erbacce, canne ed immondizia. Al confine tra Sant’Alessio Siculo e Forza d’Agrò alberi e cespugli, in alcuni casi provenienti dalle proprietà private, occupano una parte della corsia di marcia in direzione Catania e creano pericoli per la circolazione, visto che i veicoli sono costretti a spostarsi verso il centro della carreggiata; la situazione non migliora neanche nel tratto all’ingresso del territorio di Letojanni, tra muretti abbattuti durante incidenti stradali e mai ricostruiti, rovi e sterpaglie che potrebbero prendere fuoco da un momento all’altro innescando incendi lungo i costoni e le scarpate ai lati della Statale 114. Per i pedoni che provano a percorrere la Orientale Sicula tra i tre comuni turistici il rischio di essere travolti, vista l’impraticabilità della banchina stradale, è dietro l’angolo. Possibile che Anas, ente gestore dell’arteria, non riesca a programmare costanti interventi di manutenzione e pulizia, raccordandosi anche con i Comuni? Nessun amministratore comunale si rende conto dell’indecente bigliettino da visita che viene offerto ai visitatori e batte i pugni per sollecitare interventi di bonifica? A Sant’Alessio Siculo la politica cittadina dovrebbe attivarsi innanzitutto per ripulire le antiche fornaci di calce in zolle lasciate in abbandono da anni (il cartello turistico che le indica è ormai sommerso dai rovi) e trovare le soluzioni anche per promuoverle e inserirle tra il patrimonio storico del paese. La strada non è un posacenere, ma facciamo sì che non sia neanche una latrina.