Intitolato a Falcone e Borsellino il lungomare di S. Teresa di Riva - FOTO
di Andrea Rifatto | 31/03/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 31/03/2017 | ATTUALITÀ
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La cerimonia svoltasi in via Pozzo Lazzaro
Il lungomare di S. Teresa di Riva porta da oggi il nome di due simboli della legalità che hanno pagato con la vita il loro straordinario e coraggioso impegno contro la criminalità organizzata. Nel pomeriggio i quasi quattro chilometri della via marina sono stati infatti intitolati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati siciliani uccisi dalla mafia nel 1992. La cerimonia organizzata dall’Amministrazione comunale, giunta al termine di un lungo iter avviato nel 2010 e conclusosi nell’aprile dello scorso anno con il via libera giunto dalla Prefettura, si è svolta in via Pozzo Lazzaro, punto che separa i due tratti intitolati a Falcone (da piazza Mercato a Pozzo Lazzaro) e Borsellino (da Pozzo Lazzaro a Bucalo), dove sono state scoperte le due targhe che rappresentano quasi un “abbraccio” tra i due magistrati che hanno lavorato fianco a fianco nella lotta a Cosa nostra. All’intitolazione sono intervenute autorità civili, militari e religiose. Presenti il sindaco Cateno De Luca, il suo vice Danilo Lo Giudice, gli assessori Annalisa Miano (che ha seguito l’iter), Gianmarco Lombardo e Giovanni Bonfiglio, il presidente del Consiglio comunale, Santino Veri e alcuni consiglieri. A benedire la nuova denominazione è stato il parroco di S. Maria di Portosalvo, Agostino Giacalone. A S. Teresa sono giunti anche alcuni amministratori di centri limitrofi come Savoca (rappresentato dal vicesindaco Giuseppe Trimarchi), Casalvecchio Siculo (assessore Salvatore Santoro), Limina (vicesindaco Jenny Spadaro) e Antillo (assessore Elisa Smiroldo). Presenti alla cerimonia il comandante della Compagnia Carabinieri di Taormina, il capitano Arcangelo Maiello e il comandante della locale stazione dell’Arma, il maresciallo Maurizio La Monica, accompagnati da diversi militari; gli agenti della Polizia municipale, comandati nell’occasione dell’ispettore capo Giuseppe Trimarchi. “Il nostro paese ricorda due simboli della legalità – ha detto De Luca –, principio che va coniugato con l’etica nello svolgere fino in fondo il proprio dovere, così hanno fatto Falcone e Borsellino, e come devono fare tutti gli amministratori lottando ogni giorno anche fino al sacrificio per ribadire il rispetto dei propri ideali”. Dopo un messaggio letto dal presidente del Consiglio, è intervenuto un rappresentante del Movimento Agende Rosse-Gruppo Graziella Campagna di Messina, per ricordare la figura dei due magistrati uccisi nelle stragi di Capaci e di via d’Amelio, di cui quest’anno ricorre il 25esimo anniversario. Presente anche una delegazione dell’Associazione Nazionale Carabinieri di S. Teresa, guidata dal vicebrigadiere Francesco Musicò, alcuni studenti del Liceo scientifico, accompagnati dalla professoressa Nina Foti, la vicepreside dell'Istituto comprensivo Mimma Sturiale, la vicaria Maria Concetta Muscolino della Direzione didattica e le associazioni "Amici di Onofrio Zappalà" e "Caffè d'arte Il Paese di fronte al Mare" La storia dell’intitolazione del lungomare di S. Teresa è stata travagliata: negli Anni '90 l’arteria fu dedicata dall’allora Amministrazione del sindaco Nino Bartolotta per metà (da Barracca a Pozzo Lazzaro) ai Fratelli Lo Schiavo, eroi di guerra, e per metà (da Pozzo Lazzaro a Bucalo) a Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia nel 1980 quando era presidente della Regione. Intitolazioni che però non furono mai presentate e approvate dalla Prefettura e che quindi non poterono essere ufficializzate. Dopo pochi anni la via marina tornò quindi ad essere identificata come via Lungomare. Ai Fratelli Lo Schiavo è stata intitolata nel settembre 2011 la via Ex Campo Sportivo, nel quartiere Portosalvo, mentre al momento nessuna strada cittadina è stata dedicata a Mattarella. La doppia intitolazione di oggi comporterà il mantenimento della doppia numerazione civica da Barracca al Centro (lungomare Giovanni Falcone) e dal Centro a Bucalo (lungomare Paolo Borsellino).