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Il paradosso del ponte Agrò: pali e cavi bloccano i lavori. Lo Giudice scrive al prefetto
di Andrea Rifatto | 07/02/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 07/02/2020 | ATTUALITÀ
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L'ingresso del ponte sbarrato dal settembre 2018
Ce n’eravamo occupati a fine novembre, evidenziando come a due mesi dall’aggiudicazione dei lavori di demolizione e ricostruzione del ponte Agrò sulla Statale 114, tra Santa Teresa di Riva e Sant’Alessio Siculo, fosse ancora tutto fermo per colpa dei pali e dei cavi elettrici e telefonici da rimuovere dal vecchio impalcato, chiuso dal 4 settembre 2018, e dalle strade circostanti. Da allora non è cambiato niente e i cittadini continuano a subire disagi, soprattutto le attività commerciali della via Stradella Catania che in questi anni hanno visto ridurre drasticamente i loro guadagni mentre non si hanno tracce dell’avvio dei lavori della nuova opera, che costeranno 4 milioni 822mila 518 euro, finanziati dalla Regione con 8 milioni 966mila 250 euro, della durata prevista di 14 mesi. Adesso il sindaco di Santa Teresa, Danilo Lo Giudice, ha deciso di investire della vicenda il prefetto Maria Carmela Librizzi, chiedendo un intervento per trovare una via d’uscita informandola della vicenda con una lettera recapitata anche ad Anas, E-Distribuzione, Tim, Città metropolitana di Messina e Comune di Sant’Alessio. “Conoscendo la sua estrema sensibilità e attenzione in merito alla sicurezza stradale e al miglioramento della viabilità, mi trovo costretto ad attenzionarLe la problematica che da diversi anni la nostra comunità vive insieme a quella di Sant’Alessio – esordisce Lo Giudice – e che ha causato e continua a causare numerosi disagi, visto che l’unica via di transito è la bretella sommergibile alla foce del torrente Agrò, che in situazione di intensa pioggia deve essere interdetta al traffico con il conseguente isolamento delle due comunità”. Il primo cittadino il 28 gennaio ha chiesto ad Anas i tempi per l’inizio dei lavori e si è visto rispondere che non è stato ancora siglato il contratto con l’impresa, il raggruppamento Mit Costruttori Srl-Consorzio Stabile Alveare Network-Cgc Srl-Bosco Italia Spa-Tecnolavori Srl con sede ad Adrano, in quanto è necessario ultimare le lavorazioni per lo spostamento dei sottoservizi che interessano l’area di cantiere da parte di Enel e Tim. La stessa Anas, il 19 novembre, ha chiesto alle due società di provvedere entro il termine perentorio di 15 giorni, ma ad oggi è tutto fermo. “Ciò può rappresentare un enorme rischio di eventuale perdita del finanziamento del Patto per la Sicilia” – aggiunge il sindaco di Santa Teresa, che chiede al prefetto “eventuali provvedimenti per una concreta risoluzione della problematica” e suggerisce come “un tavolo tecnico e/o conferenza di servizi con i soggetti interessati potrebbe rappresentare una valida soluzione per comprendere e superare le criticità”. “La gente è stanca di attendere e francamente anche noi non siamo più in condizioni di appigliarci a nulla – commenta il sindaco Lo Giudice - la burocrazia, le lungaggini, il rimpallo di competenze mantengono in ginocchio il territorio ma credo che il tempo delle attese sia finito. Abbiamo atteso, le comunità sono state pazienti, le attività commerciali ovviamente hanno risentito e dovranno patire ancora per tutto il tempo della durata dei lavori ma adesso la misura è colma. Sono certo che il prefetto sarà al nostro fianco anche in questa occasione e riuscirà a trovare la giusta sintesi mettendo tutti nelle condizioni di poter finalmente sbloccare questa situazione paradossale”.