Il futuro del lungomare di Santa Teresa passa dal Pudm: 46 aree commerciali e 3 chioschi
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
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Molte aree sono oggi nel degrado
Non riguarda solo la spiaggia il Piano di utilizzo del demanio marittimo approvato dal Consiglio comunale di Santa Teresa di Riva. Se per il lungomare, in concessione dal 1987, non sono previsti particolari interventi oltre a manutenzione di manto stradale, segnaletica, marciapiedi e illuminazione, è nella zona 3 rappresentata dai relitti demaniali lato monte, per un totale di 15.760 mq, che ci saranno novità soprattutto per le per attività commerciali, previste di fronte quelle già esistenti (anche quelle non più in esercizio) e in fase di realizzazione. Un totale di 46 aree che dovranno essere utilizzate nel rispetto dei canoni del decoro urbano in maniera tale che tutto il lungomare abbia uniformità da un punto di vista estetico, mentre tutte le restanti aree potranno essere chieste in concessione dai privati per verde attrezzato: qualora non richieste da privati, potranno essere riqualificate dal Comune con verde pubblico attrezzato. In entrambi i casi, potranno essere utilizzati solo materiali amovibili e la superficie massima che potrà essere coperta non dovrà superare il 50% della superficie del singolo lotto, tranne possibili deroghe nelle aree di piccola estensione. Nei terreni demaniali sono previsti anche tre punti di ristoro con una superficie massima concedibile di 250 mq per ciascuno: uno all'estremità sud all'angolo con piazza Stracuzzi, il secondo poco distante nei pressi di via Famulari e il terzo davanti il parco Unità d'Italia di Villa Crisafulli-Ragno. Archiviato definitivamente, dunque, il progetto immaginato nel 2017 dell’Amministrazione comunale guidata allora dal sindaco Cateno De Luca, che nelle aree demaniali nel quartiere Barracca, su una superficie di 5.450 mq, prevedeva 56 posti auto per 1.970 mq, 70 mq per area ristoro e 510 mq per verde tra via Famulari e piazza Stracuzzi, con la riqualificazione di tutta la fascia antistante la lottizzazione Ragno, mentre nella seconda zona, della superficie di 2.900 mq tra le vie Famulari e Gualtieri, 44 posti auto e 10 posti moto per 2.200 mq, 50 mq per parcheggio bici, 190 mq per giochi bimbi, 170 mq per circolo ricreativo e area ristoro, 135 mq per area fitness e 135 mq per verde pubblico. L’assegnazione delle aree demaniali è stata oggetto di un botta e risposta in aula tra maggioranza e opposizione. «Le norme tecniche di attuazione non disciplinano quasi nulla e non state fissate le regole per garantire il decoro urbano - ha contestato il consigliere di minoranza Nino Bartolotta - ma sopratutto non è stato previsto che commercianti e imprenditori frontisti abbiano il diritto di prelazione sull’assegnazione delle aree davanti le loro attività, non possono concorrere con altri ma devono avere la precedenza. Prendiamo atto della volontà dell’Amministrazione di non tutelare i commercianti frontisti e vedo all’orizzonte possibili contenziosi, io avrei almeno tre soluzioni. Inoltre nella parte relativa al lungomare non si parla della pista ciclabile esistente, del verde pubblico lato mare e delle opere di salvaguardia della costa». Il sindaco Danilo Lo Giudice ha escluso la possibilità avanzata dal consigliere: «La direttiva Bolkestein non ammette più la prelazione dei frontisti e un regolamento comunale non può derogare ad una direttiva europea - ha replicato - e quindi il Consiglio comunale non può prevedere un diritto di prelazione per i frontisti, giuridicamente non è assolutamente possibile ed è inutile generare aspettative. Il Piano di utilizzo del demanio marittimo potrà essere modificato e integrato in base alle novità che emergeranno nei prossimi anni».










