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"Il Consiglio di Sant'Alessio si è già espresso, evitiamo strumentalizzazioni"
di Redazione | 11/09/2015 | ATTUALITÀ
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Giuseppe Pasquale, presidente del Consiglio di Sant'Alessio
“Ritengo di non dover ulteriormente convocare il Civico consesso di Sant'Alessio Siculo, che si è già più volte espresso, al fine di evitare inutili duplicazioni delle delibere e possibili strumentalizzazioni dell’opinione pubblica chiamata adesso a decidere autonomamente”. Lo ha specificato il presidente, Giuseppe Pasquale, replicando al presidente del Comitato “Uniti con Forza d’Agrò”, Agostino Carcione, che nei giorni scorsi aveva richiesto una convocazione urgente del Consiglio comunale per conoscere la posizione dell’assemblea alessese circa il quesito referendario relativo all’aggregazione della frazione Scifì con la cittadina del Capo ed lo scorporo della medesima dal comune di Forza d’Agrò. Il Consiglio comunale di Sant’Alessio non si riunirà dunque per esprimere un parere sul referendum del prossimo 18 ottobre, quando i cittadini di Sant'Alessio e Forza d’Agrò decideranno sulla variazione territoriale di Scifì. Sull’argomento, infatti, il Civico consesso alessese si è più volte espresso. “Siamo oggi giunti all’apice di un iter burocratico, iniziato nel 2008 – ha evidenziato Pasquale nella nota inviata a Carcione – quando per la prima volta il Consiglio comunale di Sant’Alessio Siculo si espresse favorevolmente in relazione alla nota formulata dal “Comitato Pro Scifì” che richiedeva l’annessione della frazione Scifì al nostro Comune ed il conseguente scorporo dal Comune di Forza d’Agrò, adducendo motivazioni di carattere pratico e logistico legate alla attiguità territoriale con Sant’Alessio. Il 29 ottobre 2013 – prosegue il presidente Pasquale – il civico consesso santalessese, stante la mutata situazione economico finanziaria ed il sopravvenuto mutamento della compagine politico-amministrativa, fu richiamato ad esprimersi in merito all’eventuale revoca della delibera del 2008 che aveva dato il via al progetto. In tale occasione si deliberò di non revocare la delibera originaria mantenendone così gli effetti giuridici”. Successivamente il Comune, opponendosi al primo decreto regionale che autorizzava il referendum, ha ottenuto l’estensione del voto anche per i cittadini alessesi, eliminando una evidente disparità tra gli Enti comunali interessati alla mutazione territoriale e demografica. “Ritengo che l’Amministrazione comunale di cui faccio parte – ha concluso Pasquale - abbia garantito i diritti e le libertà, democraticamente riconosciute, a tutti i cittadini indistintamente (di Sant’Alessio Siculo, di Forza d’Agrò e Scifì ), assicurando, con l’indizione del Referendum del 18 ottobre 2015, la massima espressione della volontà popolare in ordine alla scelta più giusta da adottare”.