"Il Ccpm di Taormina deve andare al Papardo: solo così si tutela la salute dei bambini"
di Redazione | 06/09/2025 | ATTUALITÀ
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La Cardiochirurgia pediatrica di Taormina
Dare seguito alle indicazioni del Ministero della Salute e del Ministero dell'Economia e delle Finanze, procedendo con il trasferimento completo del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina all’ospedale Papardo di Messina: solo in questo modo si potrà adempiere pienamente alle disposizioni normative e tutelare in modo effettivo il diritto alla salute dei minori. A ribadire la richiesta è la Fp Cgil di Messina, con una nota firmata dal segretario generale Francesco Fucile, dal segretario provinciale Antonino Trino e dal responsabile provinciale Medici Guglielmo Catalioto, inviata ai ministri della Salute e dell'Economia e Finanze, al presidente della Regione, all’assessore regionale alla Salute, al dirigente generale del Dipartimento Pianificazione strategica e al presidente della VI Commissione Salute all’Ars. Il sindacato chiede chiarimenti urgenti e circostanziati in merito alla gestione del servizio, con la valutazione di un potenziale danno erariale e la violazione dei principi di evidenza pubblica e di buon andamento della Pubblica Amministrazione: «L’assenza a Taormina di reparti come Cardiochirurgia per adulti, Neurochirurgia, Ostetricia di II livello e Unità di Terapia Intensiva Neonatale crea una discrasia con i principi di continuità assistenziale e gestione dell’emergenza-urgenza - rileva la Fp Cgil - che devono guidare la programmazione sanitaria. In questo contesto, il paventato trasferimento della sola "titolarità" giuridica del reparto all'Azienda ospedaliera Papardo, senza una contestuale riallocazione fisica e funzionale, si configurerebbe come una manovra elusiva degli obblighi normativi. È inquietante pensare che dietro questa operazione si nasconda un tentativo deliberato di chiudere il Ccpm di Taormina, usando il Decreto Balduzzi come pretesto, per favorire una struttura economicamente svantaggiosa come la Cardiochirurgia pediatrica dell’Arnas Civico di Palermo». Questa manovra, che non possiamo definire se non un'operazione di "gattopardismo" sanitario, mira a cambiare tutto perché nulla cambi, e ignora un principio fondamentale della sanità di eccellenza: tale atto non solo non rispetterebbe il dettato del Decreto Balduzzi, ma esporrebbe l'Amministrazione a responsabilità legali, minando la sicurezza dei pazienti e la sostenibilità del servizio. Al contrario, il trasferimento del servizio di Cardiochirurgia pediatrica al Papardo rappresenta la soluzione giuridicamente e tecnicamente corretta: la struttura messinese possiede già, al proprio interno, le specialità essenziali e le infrastrutture necessarie per un polo di alta specialità e la sua qualifica di sede del servizio 118 e di base per l'elisoccorso ne rafforza ulteriormente l'idoneità, garantendo la tempestività dei soccorsi per i casi più critici, come previsto dalle linee guida ministeriali». Le perplessità del sindacato si concentrano «sulla palese discordanza economica tra le due convenzioni, la quale non sembra affatto giustificata da un miglioramento del servizio, bensì da un'evidente sproporzione dei costi. L'accordo annuale con l'Ospedale pediatrico “Bambin Gesù” ha un costo massimo di 1,2 milioni di euro all’anno, in netto contrasto con l'accordo triennale siglato con la Fondazione ''San Donato'' che ha un valore di 8 milioni 250mila euro, con un costo annuale di 2 milioni 750mila euro, ossia oltre il doppio della convenzione precedente. Sulla base dei dati forniti, il costo per ogni intervento al Civico è di circa 20.370 euro, mentre a Taormina si riduce a circa 7.017 euro. Anche considerando il costo massimo della convenzione di Taormina, il costo per intervento resterebbe quasi la metà. Questo raddoppio esponenziale dei costi non si accompagna a un incremento dell'operatività o della qualità del servizio - sottolinea la Fp Cgil di Messina - anzi, il bando pubblico prevede che l'equipe chirurgica della Fondazione ''San Donato'' debba garantire la sua presenza solo per 52 giorni all'anno, a differenza dell'operatività quotidiana e della continuità assistenziale garantita dal Bambino Gesù a Taormina. Di fronte a un'anomalia così grave, che manifesta una evidente incongruenza tra i costi sostenuti e il servizio garantito, si ritiene doveroso chiedere chiarimenti urgenti e circostanziati». In assenza di risposte convincenti e in linea con i principi di trasparenza che dovrebbero governare l'azione amministrativa, la Fp Cgil riserva di segnalare l'intera vicenda alla Procura della Repubblica, affinché valuti la sussistenza di condotte penalmente rilevanti, incluse le possibili ipotesi di danno erariale.