I beni culturali, conoscerli per arricchirsi: ad Alì giornalisti e architetti a confronto
di Redazione | 05/05/2019 | ATTUALITÀ
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Il tavolo dei relatori
Interessante convegno ieri mattina ad Alì nel cinquecentesco Duomo di Sant’Agata, sul tema “Comunicare i beni culturali, architettonici, le tradizioni religiose e popolari di Sicilia”, valido come evento formativo per giornalisti e architetti e primo di una serie di incontri voluti dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Natale Rao per mettere in risalto le ricchezze del territorio, i suoi beni architettonici, ambientali e culturali. L’incontro è stato organizzato dal Comune in sinergia con la Parrocchia, l’Unione Cattolica Stampa Italiana, l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e l’Ordine degli Architetti di Messina. Dopo i saluti del parroco don Vincenzo D’Arrigo e del vicesindaco Roberto Roma, hanno aperto i lavori Domenico Interdonato, presidente dell’Unione Cattolica Stampa Italiana e Michele Palamara, consigliere dell’Ordine degli Architetti. Si è passati poi alle relazioni con Tommasa Siragusa, giornalista e direttrice della Biblioteca regionale universitaria di Messina, intervenuta sull’argomento “Il bene culturale, inquadramento giuridico, carattere identitario, tutela e valorizzazione” soffermandosi sull'importanza del valore aggiunto dei beni culturali e sull'arricchimento culturale ed etico che ne deriva dalla loro conoscenza e dal loro studio, mentre il giornalista Marco Grassi è intervenuto su “L’araldica in Sicilia, una scienza sconosciuta, illustrando numerosi stemmi di famiglie, enti e istituzioni messinesi; l’architetto messinese e storico dell’arte Nino Principato si è poi soffermato su “I beni architettonici in Sicilia e l’arte di farli conoscere”, illustrando in particolare quei luoghi siciliani meno conosciuti dove il tempo sembra essersi fermato. A portare un saluto anche il presidente di Archeoclub Area Jonica-Messina, Filippo Brianni. Moderatore dell’incontro è stata la giornalista Lucia Gaberscek. Un evento, quello ospitato del duomo di Alì, una chiesa considerata tra le più grandi e ricche di opere d’arte di tutta l’Arcidiocesi di Messina, di stile tardo rinascimentale, ormai manierismo, con al suo interno un museo parrocchiale, che è stata un’occasione per acquisire informazioni sulla valorizzazione dei beni culturali e sull’importanza della promozione con una mirata attività di comunicazione. Alì potrebbe aspirare dunque a diventare una meta turistica ambita, in quanto è considerata una piccola capitale siciliana del manierismo, per la concentrazione di tanti esempi architettonici di epoca tardo rinascimentale.