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Guerra sul cimitero, Alì Terme ad Alì: "Aperti al dialogo ma i loculi non sono consentiti"
di Redazione | 04/01/2022 | ATTUALITÀ
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Giaquinta si dice disponibile a collaborare
“Una diversità di vedute sul regime giuridico dell’area attualmente destinata a cimitero comunale che, si ribadisce, ricade interamente nel territorio comunale di Alì Terme”. Definisce così il sindaco di Alì Terme, Carlo Giaquinta, la "guerra" con il vicino Comune di Alì sulla titolarità e la gestione del camposanto condiviso tra i due centri. Nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale collinare ha annunciato di aver incaricato un legale per diffidare l’Ente costiero, in seguito al secondo parere negativo reso da Giaquinta nella conferenza dei servizi per la costruzione di nuovi loculi da parte di Alì. “Coerentemente, in applicazione della vigente normativa (disciplina del Codice civile in materia di demanio cimiteriale, Regolamento di Polizia Mortuaria di cui al Dpr. 285/1990, Testo Unico in materia di Edilizia di cui al Dpr. 380/2001 e Codice dei contratti di cui al D.Lgs. 50/2016), questo Ente aveva già esplicitato l’impossibilità ad autorizzare l’attività edificatoria di realizzazione autonoma da parte del Comune di Alì di loculi cimiteriali in quanto, allo stato attuale, mancante dei necessari presupposti di legge e regolamentari - scrive il sindaco di Alì Terme - contestualmente erano stati avviati dei contatti e degli incontri per aggiornare ed implementare la convenzione esistente, approvata nel 2004. Sul punto si evidenzia che tale convenzione nulla disponeva e nulla dispone in materia di costruzione di nuovi loculi, la quale resta assoggettata alla vigente normativa in materia di edilizia e di urbanistica. Ciò nonostante, ancor prima che venissero approvate le eventuali modifiche alla suddetta convenzione - prosegue Giaquinta - il Comune di Alì ha ritenuto di dover avviare nuovamente una procedura, quale quella della conferenza dei servizi, inapplicabile al caso di specie”. Secondo il sindaco della cittadina termale “l’eventuale comproprietà di aree non può essere assolutamente interpretata quale appartenenza delle suddette aree al ‘territorio’ del Comune di Alì, in quanto ciò significherebbe voler sostenere l’esistenza di ‘enclave extraterritoriali’ non previste dal vigente ordinamento degli Enti locali. Tra l’altro, si precisa che la mia Amministrazione ha sempre improntato la propria attività ai principi di leale collaborazione, ad esempio garantendo la custodia, la pulizia e la manutenzione ordinaria del cimitero, sostenendone i relativi oneri, senza mai sollevare alcuna contestazione in merito al rimborso dei costi, pur espressamente previsto dalla citata convenzione. Inoltre, per quanto riguarda la sepoltura dei defunti - prosegue il primo cittadino - l’Amministrazione di Alì Terme ribadisce che non è mai stata effettuata alcuna distinzione in base alla ‘provenienza’ o residenza dei defunti, in quanto tutti i loculi realizzati fino ad oggi dal Comune di Alì Terme sono stati sempre a disposizione di entrambe le comunità e ciò avverrà anche in futuro, a prescindere da eventuali ‘battaglie legali’ che il Comune di Alì dovesse intraprendere”. Un passaggio viene riservato al costo delle concessioni cimiteriali dei loculi, “che non è deciso arbitrariamente dall’Ente ma è correlato al costo effettivo di costruzione, come risultante dai relativi computi metrici. Non va tralasciato il fatto che gli ultimi loculi realizzati dal Comune di Alì Terme vengono forniti già completi di ogni rifinitura e di tutti gli accessori (rivestimento in marmo, cornice per foto, portafiori e lumino per luce votiva), comprese le opere di chiusura del loculo dopo la tumulazione a cura del comune stesso, rimanendo a carico dell'utente solo il successivo costo per la realizzazione delle scritte e della foto sulla lapide. Trattasi, tra l’altro, di entrate a destinazione vincolata che devono essere reinvestite nel cimitero comunale e non vanno ad incrementare indistintamente il bilancio del Comune di Alì Terme. Rimaniamo aperti al dialogo ed alla ricerca di una soluzione condivisa - conclude Carlo Giaquinta - purché tale soluzione sia conforme alle vigenti normative, rigettando qualsiasi provocazione o allusione a logiche campanilistiche che non appartengono a questa Amministrazione”.