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Giudice di pace: ripristinato l’Ufficio di Alì Terme, chiude Francavilla

di Andrea Rifatto | 31/05/2016 | ATTUALITÀ

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La sede del Giudice di pace di Alì Terme

Buone notizie per professionisti e cittadini della riviera jonica messinese. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, con proprio decreto firmato il 27 maggio, ha ripristinato l’Ufficio del Giudice di Pace di Alì Terme, che era stato soppresso dal Governo con decreto legge del 21 dicembre 2014 con il trasferimento delle competenze nella sede di Messina. La richiesta di riapertura era stata presentata il 30 luglio dello scorso anno dall’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, che aveva riunito 17 comuni del comprensorio formulando una proposta in base a quanto previsto dal ministero, che dopo la soppressione di numerose sedi in tutta Italia aveva lasciato la possibilità agli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, di richiedere il mantenimento degli Uffici del giudice di pace, con competenza sui rispettivi territori, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, incluso il fabbisogno di personale amministrativo messo a disposizione dagli enti. L’Unione dei Comuni aveva quindi coinvolto undici dei dodici centri facenti parte dell’ente sovracomunale (Antillo, Casalvecchio Siculo, Forza d’Agrò, Furci Siculo, Limina, Mandanici, Pagliara, Roccalumera, Sant’Alessio Siculo, S. Teresa di Riva, Savoca), a cui si sono uniti Nizza di Sicilia, Fiumedinisi, Alì, Alì Terme, Scaletta Zanclea e Itala, mentre Roccafiorita si era associata all’iniziativa per la riapertura della sede di Taormina. Le singole amministrazioni avevano poi approvato uno schema di convenzione per la gestione associata dell’Ufficio del giudice di pace di Alì Terme, i cui locali sono di proprietà del ministero della Giustizia, confermando la volontà di accollarsi le spese per il personale e la gestione dei locali: costi stimati dagli uffici dell’Unione dei Comuni in 55mila euro l’anno, di cui 40mila per il personale (tre contrattisti, due di categoria C e uno di categoria B, e un impiegato di ruolo cat. B), 10mila per costi di gestione e 5mila per spese varie. Dopo il via libero definitivo dal ministero, ogni centro dovrà dunque sborsare, di base, 1.294,11 euro, oltre a 0,869 euro per abitante. In testa alla “classifica” S. Teresa di Riva, la cui quota totale ammonta a 9.458,36 euro l’anno, seguita da Roccalumera con 4.943,91, Nizza di Sicilia (4.477,26 euro), Furci Siculo (4.245,23 euro) e via via gli altri comuni, con importi che si aggirano in media sui 2mila euro annui. La data di inizio del funzionamento dell’Ufficio di Alì Terme è stata fissata per il 2 gennaio 2017.

Fabio Di Cara, presidente dell'Unione dei Comuni: “Un risultato merito dell’impegno dell’Unione, che ha coordinato questa iniziativa anche tra lo scetticismo di molti. Questo è un esempio di cosa sia una unione sovracomunale: non dimentichiamo che l’Unione si farà carico dei costi per buona parte. Merito anche del mio predecessore Domenico Prestipino che si è speso in prima persona per raggiungere l’obiettivo.”

Giacomo D’Arrigo, presidente Ang: “Una notizia positiva per Ali Terme e per tutto il nostro comprensorio, la scelta di ripristinare l'Ufficio del Giudice di pace nella riviera jonica riconosce l'importanza della struttura ad Ali Terme e permetterà di tenere un presidio di legalità nel nostro comprensorio agevolando il lavoro di cittadini, avvocati, imprese e quanti ne sono interessati. Penso che le molte iniziative dei sindaci e dei Consigli comunali hanno aiutato a fare emergere una coralità vera che il ministro Orlando ha saputo cogliere ed attenzionare per un bacino davvero notevole di cittadini e amministrazioni locali. Cooperare e lavorare in squadra porta i buoni frutti e nella nostra realtà dobbiamo sempre attenerci a questa modalità. Ringrazio davvero il Governo, il ministro della Giustizia e gli uffici del suo gabinetto per la sensibilità dimostrata rispetto all'attenzione richiesta”.

Ripristinata la sede di Rometta, chiude Francavilla. Nel distretto di Messina, oltre ad Alì Terme, è stata ripristinata anche la sede di Rometta, mentre chiude definitivamente l’Ufficio del Giudice di pace di Francavilla di Sicilia. Il 16 aprile scorso, infatti, il ministro Orlando, in seguito al monitoraggio condotto su scala nazionale nella fase di avvio dell'operatività degli uffici mantenuti, diretto a verificare la persistenza delle condizioni positivamente valutate in occasione dell'accoglimento dell'istanza presentata dal Comune, ha evidenziato la sussistenza di criticità ostative al passaggio al nuovo assetto gestionale e ha deciso di sopprimere la sede attribuendo le relative competenze all'Ufficio del Giudice di pace di Messina. La decisione è stata assunta in seguito alle note del 9 aprile 2015 e del 26 gennaio 2016 con le quali il presidente del Tribunale di Messina, sulla base delle relazioni periodiche del giudice di pace coordinatore, ha evidenziato la presenza di una situazione di disagio determinata dalla inadeguata dotazione, sia sotto il profilo della consistenza numerica, sia per quanto attiene a requisiti e capacità professionali, del personale assegnato, del tutto insufficiente a garantire la funzionalità in autonomia del presidio.

Più informazioni: giudice di pace sicilia  


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