"Giù le mani dalla costa di Giardini Naxos": chiesta la revoca dell'Osservatorio spiagge
di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ
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Il flash mob sotto la Nike
«A che serve l’Osservatorio se si è già osservato?» È la contestazione mossa dal Comitato civico “Spiagge pubbliche” di Giardini Naxos, che dopo il flash mob “Giù le mani dalla costa”, organizzato con Legambiente sulla scogliera lavica tra Capo Schisò e Recanati, sotto la Nike, ha inviato al Comune una richiesta di revoca della delibera di giunta con la quale è stato istituito l’Osservatorio comunale permanente per la tutela, la vigilanza e lo sviluppo delle spiagge e delle aree demaniali marittime, a cui entro domani possono aderire anche due rappresentanti di associazioni e comitati di cittadini. Al sindaco Giorgio Stracuzzi, all’assessore alle Spiagge e demanio marittimo Ferdinando Croce e alla segretaria comunale Roberta Freni è giunta un’istanza firmata da 13 rappresentanti del Comitato, con la quale viene contestata la previsione di due soli membri della componente popolare all’interno dell’Osservatorio, la carenza di indicazioni sui requisiti necessari per la partecipazione e la scelta ad insindacabile giudizio dell’Amministrazione riguardo ai soggetti da nominare, senza alcun parametro valutativo e comparativo, e viene chiesta la revoca dell’istituzione dell’organismo o comunque la modifica dell’avviso pubblico, ampliando la componente popolare e fissando criteri trasparenti per la valutazione e la scelta dei membri. «L’obiettivo dell’Osservatorio sarebbe quello di rintracciare le criticità e formulare proposte all’Amministrazione, anche in vista della prossima imminente revisione del Pudm da presentare in Regione per l’approvazione - commenta il Comitato “Spiagge pubbliche” - sulla carta tutto molto bello, altamente democratico e partecipativo, ma le criticità e le proposte sul mare e sul demanio di Giardini Naxos il Comune le ha sul tavolo già da marzo, all’esito della consultazione popolare che la stessa Amministrazione comunale ha indetto, salvo oggi bypassarne i risultati». Secondo “Spiagge pubbliche” la consultazione popolare ha fatto emergere «contraddizioni e abusi nella fruizione del mare talmente aggravatisi nel corso degli anni che l’Amministrazione ha scelto la via più agevole: fare finta che non ci siano! La creazione di quest’Osservatorio - viene sostenuto - è l’ennesimo tentativo di dilatare i tempi, di fronte ad emergenze evidenti e comunque ampiamente documentate dal report di marzo 2025».