Giardini, nessun lido balneare sulla scogliera della Nike: rimosso il cantiere contestato
di Andrea Rifatto | 04/09/2025 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 04/09/2025 | ATTUALITÀ
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Tutto libero nell'area di Schisò
Non sorgerà alcuno stabilimento balneare sulla scogliera lavica della Nike a Giardini Naxos. Almeno per la stagione 2025. La società “Zeus Srl”, che aveva ottenuto dal Demanio marittimo un’autorizzazione breve (della durata di 90 giorni) per realizzare un lido su una superficie di 500 metri quadrati, ha rimosso le recinzioni di cantiere e le delimitazioni dell’area che erano state installate l’11 agosto, all’avvio dei lavori iniziati dopo una comunicazione protocollata al Comune il 6 agosto. Gli interventi erano stati poi bloccati dall’ordinanza sindacale che obbliga la sospensione di tutti i cantieri edili fino al 30 settembre. Il Comune e l’Ufficio locale marittimo della Guardia costiera Giardini Naxos si sono attivati nei giorni scorsi, visto che l’autorizzazione breve era ormai giunta a scadenza, ed è stata comunicata alla ditta la necessità di rimuovere ogni occupazione: invito prontamente raccolto con spirito di collaborazione, tanto che già all’alba del giorno dopo la scogliera della Nike si presentava totalmente libera da ogni delimitazione, così come la ringhiera del lungomare. Una vicenda che ha fatto molto discutere in città nelle ultime settimane, con l’organizzazione di sit-in di protesta del Comitato “Spiagge pubbliche”, l’intervento di Legambiente per la tutela della scogliera e la richiesta dei partiti, come il Pd, affinché il sindaco si attivasse per ottenere la revoca dell’autorizzazione alla realizzazione del lido. Partiti ai quali il primo cittadino Giorgio Stracuzzi ha replicato duramente: «In modo strumentale, demagogico, scorretto e volutamente equivoco - ha detto - continuano a chiedere di intervenire al sindaco e all'Amministrazione comunale, quasi additandola come responsabile del rilascio dell’autorizzazione. Il loro interesse era esclusivamente quello di criticare strumentalmente, per chissà quali altri fini, un’Amministrazione che tuttavia ha sempre esercitato in modo corretto, legale e trasparente il proprio ruolo». Stracuzzi ha evidenziato invece come Legambiente abbia chiesto correttamente a chi effettivamente di competenza (Dipartimento regionale Ambiente e Struttura territoriale Ambiente di Messina) l’adozione di provvedimenti come quello di revoca dell’autorizzazione demaniale.