Giardini Naxos, decadenza del sindaco Stracuzzi: aperto il ricorso in Corte d'appello
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
352 Lettori unici
Stracuzzi è sindaco dall'ottobre 2020
Aperta in Corte d’appello a Messina, a quasi un anno di attesa dall’ultimo confronto del 21 giugno 2024, l’udienza sulla decadenza del sindaco di Giardini Naxos, Giorgio Stracuzzi. In discussione vi è il ricorso depositato dal primo cittadino per chiedere l’annullamento dell’ordinanza del 7 dicembre 2023 del Tribunale di Messina, con la quale è stata dichiarata la sua decadenza dalla carica per incompatibilità legata a due incarichi professionali affidati dal Comune al fratello architetto prima della sua elezione. Il presidente della Prima Sezione civile della Corte d’appello di Messina, Massimo Gullino, deve esaminare l’atto degli avvocati Arturo Merlo e Marcello Scurria, legali di Stracuzzi, la cui presentazione ha sospeso gli effetti dell’ordinanza di primo grado consentendo al sindaco di rimanere in carica, dopo la decadenza decisa della Prima Sezione civile del Tribunale, che ha accolto il ricorso presentato l’1 marzo 2022 dagli allora consiglieri di minoranza Agatino Bosco e Francesco Palumbo, nella qualità di cittadini-elettori rappresentati dall’avvocato Lucio Fresta. Al termine dell’udienza, il giudice ha deciso di rinviare alla prossima seduta, fissata per l’8 luglio, per la precisazione delle conclusioni. Il mese scorso si è costituito nel ricorso anche Giuseppe Rodi, presidente dell’associazione “Libera Voce Naxiota”, chiedendo il rigetto dell’appello e la conferma dell’ordinanza di primo grado, sostenendo che il ricorso di appello presentato da Stracuzzi sia inammissibile per violazione dei termini ristretti e chiedendo la conferma della decadenza, l’annullamento delle elezioni del 2020 e di tutti gli atti firmati dal primo cittadino. In udienza la difesa di Stracuzzi ha sollevato una questione di inammissibilità della costituzione di Rodi, ma il presidente ha confermato la sua titolarità a partecipare alla causa. Il ricorso ruota principalmente attorno all’art. 61 c. 1bis del Testo unico enti locali, che secondo gli avvocati Merlo e Scurria il Tribunale ha applicato erroneamente al posto dell’art. 67 dell’Ordinamento amministrativo siciliano; inoltre per i difensori di Giorgio Stracuzzi il sindaco non poteva imporre al fratello lo scioglimento del vincolo contrattuale nè rescindere anticipatamente il rapporto tra il Comune e il professionista. Una vicenda che rischia di trascinarsi fino alle elezioni amministrative del 2026.