Frana Letojanni, protesta flop per i lavori lumaca: "Presi in giro, vergogniamoci tutti"
di Andrea Rifatto | 19/01/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 19/01/2020 | ATTUALITÀ
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I partecipanti alla manifestazione
“Avrei voluto idealmente qui 3 milioni e mezzo siciliani, quelli che ogni giorno transitano su quella mulattiera che è l’A18 Messina-Catania, ma sarebbero bastate anche 2mila persone, per far arrivare alle istituzioni un messaggio diverso e più forte. Visti i risultati, dobbiamo gridare vergogna non solo alle autorità ma anche verso noi cittadini”. Rabbia ma non delusione quella provata questa mattina a Letojanni da Guglielmo Trusso, organizzatore insieme a Giuseppe Leotta, entrambi attivisti del Movimento Cinque Stelle di Giardini Naxos (“due cittadini senza interessi politici o economici” si definiscono) della protesta contro l’avvio a rilento dei lavori per la rimozione della frana di Letojanni sull’A18, consegnati due mesi fa ma ancora non decollati. Una manifestazione che si è rivelata un flop, in quanto in piazza Cagli hanno partecipato solo una ventina di persone, “anche perché il popolo è ormai stanco e logorato da 40 anni di mala gestione” prova a darne una motivazione Trusso. Sul palco la bandiera grillina e anche quelle dell’Italia e dell’Europa, “per ricordare a tutte le autorità regionali e nazionali che l’A18 interrotta da cinque anni si trova nel territorio della Repubblica Italiana e in Europa”. Ai lati due striscioni, “Vergogna viabilità siciliana” e “Vergogna sottovia Sant’Alessio”: sotto al primo un lumino acceso, “per rispetto e solidarietà a tutte le vittime dell’autostrada anche se non tutte sono da attribuire ai gestori, c’è anche l’imprudenza, però il fatto che le strade siano in queste condizioni non può che farci gridare vergogna. Anche se la piazza è vuota – ha aggiunto Trusso – le autorità hanno il dovere morale e istituzionale di agire”. Poi, rivolgendosi direttamente a politici e funzionari: “Anche voi percorrete ogni giorno l’A18, non provate vergogna quando transitate su un’arteria in queste condizioni?”. Una protesta nata per i ritardi nell’avvio del cantiere per rimuovere la frana e costruire le due gallerie “Tre giorni fa è arrivato un escavatore per poter dire che hanno iniziato i lavori, non è un comportamento serio – dice l’attivista grillino dal palco - non serve un escavatore per buttare fumo negli occhi degli utenti. Non ci interessano più politici che parlano in politichese, vogliamo sentirci dire cose serie”. In cantiere nei prossimi giorni è previsto l'arrivo di altri operai e mezzi e si partirà con l'installazione delle misure di sicurezza. Alla manifestazione erano stati invitati i sindaci di Giardini, Taormina, Castelmola, Letojanni e Sant’Alessio, i vertici di Cas e Anas, il presidente della Regione siciliana, ma in piazza c’erano solo il primo cittadino di Castelmola e alcuni amministratori di Letojanni, mentre il resto delle istituzioni ha disertato l’appuntamento. “Dispiace che non sia passato l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone – hanno evidenziato gli organizzatori - ce ne faremo una ragione”. Trusso ha evidenziato anche i problemi della viabilità statale e provinciale nella Sicilia orientale e in particolar modo della strozzatura esistente sulla Statale 114 nel sottopasso ferroviario a Sant’Alessio, “un immane intoppo che non ha precedenti, se ci fosse un terremoto che comprometterebbe un viadotto autostradale, i mezzi di soccorso avrebbero solo la Ss 114 e a Sant’Alessio sarebbe il caos”. Un sentimento di sfiducia verso Cas e Regione che ormai prevale tra gli automobilisti: “Un anno fa siamo stati a Palermo ad incontrare Falcone e Musumeci e ci avevano rassicurato che A18 e A20 sarebbero tornate normali entro un anno – ha detto Francesco Oteri, utente della Messina-Catania – sono stati convincenti ma il cronoprogramma fissato allora non è stato rispettato. Noi abbiamo tenuto sempre uno spirito combattivo, loro invece un atteggiamento di pacatezza e apatia, il Cas ci ha detto che non tempo per noi e questo è vergognoso. Ci siamo stancati delle promesse non mantenute e abbiamo deciso di tornare in piazza”. A quell’incontro alla Regione c’era anche Stefano Costantino, fondatore del gruppo Facebook “A18 e A20 le autostrade siciliane della vergogna” con oltre 14mila iscritti: “Oggi era necessaria una presenza maggiore per far vedere alla Regione la nostra protesta, non basta scrivere su Facebook ma bisogna esserci – ha detto dalla piazza di Letojanni – a quell’incontro avevamo chiesto dei rattoppi del manto stradale in attesa del rifacimento complessivo, la sistemazione delle luci nelle gallerie, la manutenzione del verde e la sistemazione dei catarifrangenti: è stato fatto poco e nulla, i politici se ne fregano e se la ridono. Valuterò se tenere aperto il gruppo”. Sul palco anche Giuseppe Leotta ("Paghiamo un pedaggio che non corrisponde al servizio reso"), Domenico Interdonato di Cittadinanza Attiva (“Bisogna declassare l’A18 e chiudere il Cas”), l’agente di viaggio Nicola Salerno (“Diamo una pessima immagine del nostro territorio”), Emanuele Fonti, referente dell'associazione nazionale "2nove9" che tutela le vittime delle strada e i loro familiari e Sebastiano Ruggeri del Comitato Pro Sant’Alessio.