Giovedì 25 Aprile 2024
Croce replica sui tagli: "Lasciate le somme per i progetti, nessuno penalizzato"


Fondi per il dissesto: "Lo Giudice dice inesattezze, così si fa terrorismo psicologico"

di Andrea Rifatto | 26/09/2019 | ATTUALITÀ

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Croce e Lo Giudice a Palermo i primi di agosto

“L’onorevole Danilo Lo Giudice sostiene cose che non sono reali, dei suoi progetti non abbiamo carte utili per affermare che siano cantierabili, in un caso non ha trasmesso la verifica e la validazione del rup e questa mattina aspettavo una sua telefonata per avere i riferimenti degli interventi. Ma non è arrivata”. Ha replicato così ieri Maurizio Croce, Soggetto attuatore della Struttura contro il dissesto idrogeologico, alle accuse lanciate dal sindaco di S. Teresa e deputato regionale in merito alla decurtazione dei finanziamenti per la lotta al dissesto idrogeologico operata dalla Regione con una rideterminazione degli importi nel Patto per il Sud. “Da sindaco ho presentato una richiesta di accesso agli atti per avere chiarimenti su tale decisione che penalizza la mia comunità – ha detto ieri - da parlamentare un’interrogazione per capire le motivazioni che hanno portato a questa decurtazione di 134 milioni per la provincia. Ho ricevuto molte telefonate da parte di colleghi sindaci che grazie al mio intervento sono venuti a conoscenza di questa assurdità, ci stiamo organizzando per fermare in qualunque modo questa scelta scellerata”. Lo Giudice nei giorni scorsi aveva evidenziato come a suo dire non fosse assolutamente chiaro il criterio adottato dalla Giunta per rideterminare le somme, “perché nelle premesse della delibera si parla di dare priorità ai progetti cantierabili ma ad essere stati tagliati sembra che siano stati proprio questi, per i quali si potrebbe già procedere all'indizione della gare – aveva detto – e come è possibile che i progetti siano definiti non cantierabili quando è a tutti noto che il Codice degli appalti ha previsto la possibilità di ricorrere all’appalto integrato per la progettazione esecutiva e la realizzazione?”- “Vero che questa procedura è prevista dalla legge – ribatte Croce - ma Lo Giudice vorrebbe fare un appalto integrato su un progetto preliminare?. Noi abbiamo sempre stimolato i sindaci a dotarsi di progetti esecutivi cantierabili, chi è venuto da me con questo tipo di elaborato ha ricevuto il finanziamento”. Danilo Lo Giudice si era incontrato con Maurizio Croce a Palermo ai primi di agosto ed aveva manifestato soddisfazione per come stava procedendo l’iter per le opere previste a S. Teresa: “Finalmente arriva una buona notizia, è stata pubblicata la gara per la progettazione esecutiva inerente il torrente Savoca, un intervento molto importante che stiamo seguendo da diverso tempo, con un definitivo che è peraltro è in possesso di tutti i pareri – aveva detto in quell’occasione - abbiamo discusso con il soggetto attuatore Maurizio Croce che ringrazio per la sua disponibilità auspicando che si possa proseguire speditamente considerata l’importanza di questo intervento per la nostra comunità. Stiamo portando avanti anche il progetto inerente la salvaguardia del litorale dal fenomeno di erosione costiera, per il quale salvo imprevisti si procederà con un appalto integrato e quindi si potrà avviare speditamente il bando di gara per i lavori”. Ma pochi giorni dopo la Giunta ha approvato la delibera oggi incriminata.

“È grave che ci sia qualcuno che voglia tenere congelato il denaro pubblico per la lotta al dissesto idrogeologico, mentre intere zone della Sicilia cadono a pezzi, ancor più grave se questo qualcuno svolge ruoli di interesse pubblico – ha detto Croce, rispondendo anche alla Cisl e alla Filca Cisl di Messina, che hanno definito “colpo di mannaia” e “un autentico scippo” il taglio di 134 milioni di euro per la provincia di Messina – altro che presunto scippo di somme utili alla messa in sicurezza del territorio nella provincia di Messina! Chi dice queste cose, in ultimo il segretario provinciale della Cisl, rischia di fare solo terrorismo psicologico e non il bene della Sicilia e dei siciliani. La delibera del governo regionale dello scorso otto agosto, che ha rimodulato le somme del Patto per il Sud, nasce dal fatto che le amministrazioni locali e, conseguentemente, la Regione Siciliana, non possiedono un parco progetti di immediata cantierabilità. Un limite che viene dal passato, più volte denunciato dal governatore Nello Musumeci, e che ci ha penalizzato, in termini di capacità di spesa e di rilancio di quel settore edile di cui parla il segretario generale della Cisl di Messina. Per tale motivo non si può tollerare che si tengano congelate, per anni, risorse indispensabili per la messa in sicurezza del territorio! Nel 2016 la Struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico ha finanziato 237 interventi di cui l’80 per cento in provincia di Messina, proprio perché colpita da eventi che hanno messo a nudo la fragilità di questo territorio. Anche nei programmi di finanziamento in corso, l’area peloritana continua a essere tra le principali destinatarie di risorse. Dopo tre anni dal finanziamento non è accettabile che gli stadi di progettazione non siano avanzati, a fronte di altre porzioni di territorio regionale che sono dotati di progettazioni esecutive e subito cantierabili. Nessuno scippo, dunque, è stato fatto, ma solo una doverosa operazione di trasparenza e di rispetto verso uno degli obiettivi del Governo regionale: la messa in sicurezza del territorio e la salvaguardia delle vite umane non può e non deve avere né colore politico, né competenza esclusiva di un territorio. La sindrome di “nimby” è una malattia che non ci appartiene”.

“La rimodulazione non ha penalizzato nessuno – aggiunge Croce – ha solo rideterminato le somme stanziate lasciando a ogni singolo Comune quel denaro necessario ed utile per dotarsi di una progettazione esecutiva e cantierabile. Le economie generate sono state utilizzate, solo in una minima parte, per finanziare gli interventi dotati di quelle progettazioni cantierabili, di cui parte anche nella provincia di Messina e per mettere in sicurezza quelle aste fluviali e torrentizie sature da anni a causa di incuria e in previsione della stagione autunnale e invernale che tante tragedie ha causato negli ultimi anni. E tutto questo dando ossigeno e, non certamente penalizzando, manodopera nel settore edile di cui questa Regione ha bisogno. La maggior parte delle economie resta a copertura di tutte le progettazioni esecutive e cantierabili che nel frattempo si genereranno e forse finalmente avremo incominciato a mettere in sicurezza davvero il nostro fragile territorio. Nessuna mannaia, anzi finalmente una strategia seria per una sana pianificazione e programmazione di interventi che a oggi è mancata a questa Regione e ne ha messo in ginocchio l’economia”.


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