Fiumedinisi, il Tar sospende l’interdittiva antimafia: presto i lavori al Polifunzionale
di Andrea Rifatto | 08/04/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 08/04/2018 | ATTUALITÀ
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Il cantiere del Polifunzionale
Riprenderanno presto i lavori di costruzione del Centro Polifunzionale di Fiumedinisi, sospesi a metà febbraio in seguito a una interdittiva antimafia emanata dalla Prefettura di Palermo che ha colpito l’impresa esecutrice, la Effepi Srl di Villafrati (Pa), e che una volta recapitata al Comune ha costretto il responsabile unico del procedimento a sospendere i lavori e avviare la procedura di revoca del contratto, come previsto dalla legge. Il Tar di Palermo ha accolto con un’ordinanza il ricorso della ditta e ha sospeso l’efficacia dell’interdittiva antimafia e di tutti i provvedimenti ad essa collegati, compreso quello del Comune di Fiumedinisi, rimandando la discussione nel merito ad aprile 2019. L’impresa palermitana aveva presentato ricorso contro la Prefettura del capoluogo siciliano (unico ente costituitosi in giudizio), la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Palermo, il Comune di Fiumedinisi e l’Amap Spa, chiedendo l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, rispettivamente dell’informazione antimafia interdittiva con conseguente diniego di iscrizione nell'elenco di fornitori di beni, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa (la cosiddetta White List); della decadenza di diritto dell'attività dal Registro delle imprese; della nota del Comune, Area Servizi territoriali ed ambientali, con la quale è stato avviato il procedimento amministrativo per il recesso del contratto e del verbale di Amap, relativo alla manutenzione della rete fognaria delle acque bianche della Città di Palermo, con la quale è stata ordinata l’immediata sospensione dei lavori. La Prima Sezione del Tar di Palermo, nella Camera di consiglio del 5 aprile, rilevato “che sussiste il periculum in mora in quanto, soprattutto a seguito dell’introduzione dell’art. 89 bis nel Codice antimafia, l’interdittiva antimafia determina, nei fatti, la fine dell’attività d’impresa e considerato che la possibile nomina di un amministratore giudiziario, ipotizzata dalla Difesa erariale quale rimedio al predetto periculum, non è una soluzione adeguata, in quanto comporta la sostituzione della governance dell’impresa”, ha ritenuto che “a una prima sommaria cognizione, appaiono fondate le censure di carenza d’istruttoria e motivazione, in quanto, allo stato degli atti, l’ampia discrezionalità facente capo alla Prefettura non sembra abbia tenuto adeguatamente conto della portata prognostica delle circostanze in fatto indicate nella stessa misura interdittiva”, ha quindi accolto l’istanza cautelare, compensando le spese tenuto conto dell’elevata discrezionalità immanente ai provvedimenti in materia antimafia”. “Adesso, come previsto dalla legge, metteremo in atto tutte le procedure per l'immediata ripresa dei lavori – ha commentato il sindaco di Fiumedinisi, Giovanni De Luca – che contiamo di portare a termine per la prossima estate”.