Venerdì 01 Agosto 2025
Completato l’impianto di trattamento ed effettuate nuove analisi con esito positivo


Finisce l’incubo arsenico a Nizza: l’acqua torna potabile dopo 275 giorni di disagi

di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ

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I due filtri montati tra i pozzi e il serbatoio

Nove mesi, 275 giorni, un tempo infinito di attese e disagi. Finisce oggi l’incubo arsenico a Nizza di Sicilia. Un caso esploso a fine ottobre dello scorso anno, quando l’acqua erogata dalla rete comunale è risultata contaminata dal metalloide con valori superiore al limite di legge, che adesso è definitivamente chiuso. Oggi pomeriggio, infatti, il sindaco Natale Briguglio ha revocato con effetto immediato l’ordinanza emanata il 29 ottobre che vietata l’uso dell’acqua per scopi potabili ed è caduto il divieto vigente da allora sul territorio nizzardo. La svolta è arrivata con l’attivazione dell’impianto di trattamento dell’acqua per la riduzione dell’arsenico, realizzato con l’installazione di due filtri automatici, tra i due pozzi di prelievo e il serbatoio di accumulo “Ciappola”, che purificano l’acqua con un ciclo di lavaggio della durata di 15 minuti inviandola poi alle utenze, mentre l’acqua di lavaggio finisce in una vasca di accumulo. Un sistema complesso, costituito da pompe dosatrici automatiche, pompe di rilancio e quadri elettrici, costruito dalla società “Water & Industrial Services Company Spa” di Milano per un importo di 283mila 864 euro, grazie al contributo da 400mila euro assegnato nell’ultima manovra finanziaria regionale dopo un emendamento presentato all’Ars dal deputato Antonio De Luca, capogruppo del Movimento Cinque Stelle. Le somme sono state successivamente assegnate con decreto del Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, pari a 323mila 750 euro per forniture e accessori e 76mila 250 euro per somme a disposizione. 

Le ultime analisi
L’ultimo prelievo è stato effettuato due giorni fa sull'acqua in uscita dal sistema di abbattimento dell’arsenico e il valore del metalloide è risultati inferiore a 0,5 microgrammi/litro, dunque ben al di sotto del limite massimo di 10 microgrammi/litro. Di conseguenza il sindaco ha ritenuto venute meno le condizioni che hanno reso necessario l'adozione dell'ordinanza urgente che disponeva il divieto temporaneo di utilizzo dell'acqua del civico acquedotto per scopi potabili. «Da questo momento l'acqua torna ad essere sicura e pienamente utilizzabile per tutti gli usi - ha commentato il sindaco Briguglio - dopo mesi di lavoro, sacrifici e monitoraggi costanti, la nostra comunità riacquista un diritto fondamentale: l’accesso all’acqua potabile. Un risultato raggiunto con determinazione, trasparenza e concretezza. Grazie a chi ha reso possibile tutto questo, grazie ai tecnici e agli operai, fino a chi ha creduto in questo percorso sin dall’inizio. Oggi festeggiamo un traguardo importante».


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