Finanziamenti per la Polizia municipale, sette comuni dovranno restituire 34mila euro
di Andrea Rifatto | 20/08/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 20/08/2021 | ATTUALITÀ
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Risorse fondamentali per migliorare i servizi
I trasferimenti ai Comuni negli ultimi anni hanno subito un notevole taglio e oggi, soprattutto nelle realtà più piccole, per far quadrare i conti e chiudere i bilanci bisogna fare del salti mortali e non sempre si riesce. Però ci sono ancora enti che si concedono il lusso, per negligenza e poca attenzione al rispetto delle regole, di perdere quelle somme che vengono comunque garantite dalle istituzioni superiori e sono costrette a restituirle facendo anche una magrissima figura. È il caso dei contributi assegnati per il Fondo di miglioramento dei servizi di Polizia municipale, previsti all’interno della legge di stabilità regionale numero 9 del 15 maggio 2013 e poi liquidati ai Comuni siciliani nel marzo 2016, dopo che la Regione ha fissato i criteri per la ripartizione ed è stata disciplinata la loro attribuzione. Adesso, a distanza di cinque anni, l’Assessorato delle Autonomie locali e della Funzione pubblica chiede a sette municipi della zona jonica e della valle dell’Alcantara di restituirli, per un ammontare totale di 34mila euro. Il motivo? Il mancato rispetto di una regola base contenuta nel Testo unico sull’ordinamento degli enti locali, che prevede l’obbligo di presentare, entro sessanta giorni dal termine del relativo esercizio finanziario, il rendiconto delle spese sostenute a valere sui contributi straordinari percepiti. Una prescrizione che spesso le amministrazioni locali snobbano pensando che nessuno verrà mai a contestarne la violazione, ma così non è e anche a distanza di anni arrivano le “stangate”. In questo caso il Servizio Trasferimenti regionali agli Enti locali per il finanziamento delle funzioni del Dipartimento delle Autonomie locali, con un decreto a firma della dirigente del Servizio Maria Teresa Tornabene e della dirigente generale Margherita Rizza, ha disposto la revoca delle somme a sette Comuni. Gli “indisciplinati” puniti dalla Regione, che erano stati già avvisati ad aprile 2020 con la comunicazione di avvio del procedimento di revoca per l’inosservanza del termine prescritto, sono Letojanni, che dovrà restituire 15mila 684 euro, Sant’Alessio Siculo con 4mila 546 euro, Fiumedinisi 4mila 310 euro, Gaggi 3mila 005 euro, Itala 2mila 402 euro, Malvagna 2mila 380 euro e Roccella Valdemone 1mila 646 euro. Le amministrazioni locali perdono quindi risorse utili destinate al miglioramento dell’efficienza dei servizi di Polizia locale e per promuovere la crescita professionale degli addetti, previste da una norma regionale del 1990 che ha istituito nel bilancio un apposito. Le somme vengono assegnate ai Comuni che hanno deliberato un piano di miglioramento dell’efficienza dei servizi e hanno contestualmente previsto l’erogazione in favore degli addetti di Polizia municipale che partecipino alla realizzazione del piano e svolgano le attività previste: in alcuni casi si tratta di realtà dove è un servizio un solo agente, magari coadiuvato da un ausiliario del traffico nel periodo estivo, e dunque l’assenza di fondi regionali può incidere impedendo l’erogazione di alcuni servizi. Unificare i corpi di Polizia locale è una delle ipotesi di cui si parla da tempo, soprattutto tramite l’Unione dei Comuni, ma finora non è stato compiuto alcun passo concreto.