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Ferrovie in ritardo con i lavori, Capo Alì chiuso e riaperto alle 15.30
di Redazione | 12/11/2015 | ATTUALITÀ
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Situazione paradossale sulla Strada statale 114 all'altezza di Capo Alì. L'arteria era stata riaperta dall'Anas questa mattina, considerato che gli interventi di messa in sicurezza del costone al km 22,850, dove il 3 novembre scorso si è verificata una frana, stavano proseguendo lasciando la possibilità agli automobilisti di transitare sulla corsia lato mare con senso unico alternato regolato da impianto semaforico. Allo stesso tempo Rete ferroviaria italiana era impegnata a completare i lavori di messa in sicurezza di un altro tratto di costone a rischio frana, di fronte l'ex stabilimento delle Terme Granata-Cassibile, all'inizio dell'abitato di Alì Terme. Alle 10.30 era stato dato il via alle auto, con un paio d'ore d'anticipo sulla tabella di marcia fissata da Anas, che aveva previsto per le 12 la riapertura della Statale 114. Ma alle 13.30 il clamoroso dietrofront: Rfi ha comunicato ad Anas che anche con il senso di marcia alternato non venivano garantite le condizioni di sicurezza per poter proseguire i lavori, visto che la caduta di terra e pietre rimosse dagli operai continuava ad invadere la carreggiata. L'ente gestore della strada si è così visto costretto a interdire nuovamente il transito. La riapertura era stata rimandata alle 17 ma alle 15.30 è stato ritenuto di poter ripristinare il transito e c'è stato il nuovo via libera ai mezzi. Attimi di tensione al momento dell'inaspettata chiusura: un'auto con a bordo una ragazza che doveva recarsi a Scaletta Zanclea per motivi di salute è stata bloccata dai carabinieri di Alì Terme e solo dopo alcuni minuti di accesa discussione è stata lasciata passare. Vibranti proteste da parte degli automobilisti che arrivati davanti ai semafori sono stati stoppati dai carabinieri e dagli operai Anas e costretti a fare marcia indietro. Riaperta la strada rimane comunque un problema, quello delle continue frane sulla Statale 114 tra Capo Alì e Capo Scaletta, che potrebbe ripresentarsi senza preavviso, come è già avvenuto. La reti metalliche di contenimento posate sugli costoni sempre più instabili indeboliti non garantiscono la totale sicurezza della circolazione e i cittadini di Alì, Alì Terme, Itala, Scaletta Zanclea, ma anche degli altri comuni della riviera, sono stanchi di dover convivere continuamente con chiusure e interruzioni ma soprattutto di rischiare quotidianamente a viaggiare su quella che è l’unica strada di collegamento verso il capoluogo messinese. Per questo continueranno a mantenere accesi i riflettori per non far calare l’attenzione su una questione spesso sottovalutata. Nei prossimi giorni i comitati di cittadini che già si sono mossi nei mesi scorsi, organizzando anche la partecipata protesta del 20 settembre, si incontreranno per pianificare un incontro pubblico alla presenza degli amministratori locali per decidere come agire: all’ipotesi l’istituzione di un tavolo tecnico che possa rispolverare i progetti già esistenti per la costruzione di una galleria paramassi a Capo Alì e Capo Scaletta, soluzione che da più parti viene ritenuta l’unica che possa risolvere definitivamente la problematica frane.