Fermate bus irregolari, Faisa Cisal Sicilia denuncia e Interbus le rimuove - FOTO
di Redazione | oggi | ATTUALITÀ
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Un fermata in curva e una palita crollata
Fermate per gli autobus realizzate senza i requisiti minimi di sicurezza e in punti pericolosi per l’utenza. A denunciarlo è stato il sindacato Faisa Cisal Sicilia, che ha evidenziato la grave situazione riguardante le nuove paline delle fermate installate da Interbus nei territori di Santa Teresa di Riva, Savoca, Casalvecchio Siculo, lungo le Strade provinciali 18 e 23 e sulla Statale 114. «Nonostante il servizio sia stato avviato l’1 luglio, le fermate sono state installate solo il 27 novembre, con un ritardo ingiustificabile e potenzialmente pericoloso per l’utenza - evidenzia Salvatore Crisafulli, coordinatore regionale Faisa Cisal Sicilia - e ancor più grave è il fatto che molte di queste strutture siano state collocate in pieno incrocio, al centro di curve o in aree di manovra, in palese violazione del Codice della Strada, che impone criteri stringenti per garantire l’incolumità dei passeggeri in salita e discesa dagli autobus. A questo si aggiunge l’assoluta approssimazione con cui tali fermate sono state installate - prosegue Crisafulli - con diverse strutture risultano instabili, tanto che alcune si sono già sradicate a causa del vento, segno evidente di un montaggio improvvisato e non conforme agli standard tecnici minimi». Il sindacato ha formalmente richiesto agli enti competenti di sapere se le fermate siano state effettivamente autorizzate, quali atti amministrativi ne abbiano disposto l’installazione, quali verifiche di sicurezza siano state effettuate prima della loro messa in esercizio e se siano state autorizzate anche le fermate poste lungo la Ss 114 e le Sp 18 e 23. «La sicurezza dell’utenza non può essere messa in secondo piano né sacrificata per ritardi, superficialità o mancate verifiche - aggiunge Salvatore Crisafulli - installare fermate insicure, in ritardo e in violazione delle norme significa esporre cittadini, studenti e lavoratori a rischi che non possono essere tollerati. La tutela dei viaggiatori e il rispetto delle norme devono rimanere una priorità assoluta e il nostro impegno continuerà affinché i servizi introdotti con le nuove gare rispondano realmente agli standard di qualità e sicurezza promessi». Poche ore dopo la nota del sindacato le paline posizionate in punti ad avviso di Faisa Cisal palesemente insicuri e in violazione del Codice della Strada, le relative tabelle sono state rimosse. «Un fatto che conferma, ancora una volta, come l’individuazione e l’inserimento delle fermate nei percorsi avvengano nella più totale discrezionalità delle aziende, senza alcun controllo preventivo da parte degli enti che dovrebbero autorizzare, vigilare e garantire la sicurezza dell’utenza - evidenzia Crisafulli - siamo sicuri che le fermate di queste società siano quasi tutte installate con le medesime criticità, frutto di una gestione approssimativa e non conforme alle norme. Ricordiamo che i servizi di linea devono svolgersi su percorsi, fermate e orari autorizzati e prestabiliti. Eppure, ciò che constatiamo quotidianamente è che il rispetto delle regole sembra essere diventato un “optional” per alcune aziende, nel totale e assordante silenzio di chi avrebbe il dovere istituzionale di intervenire. Il servizio pubblico locale siciliano non può essere gestito con tanta approssimazione, soprattutto dopo una gara milionaria: i siciliani meritano di più, meritano sicurezza, qualità e trasparenza. Chiediamo pertanto a chi di competenza di verificare immediatamente la regolarità delle fermate installate e il rispetto delle procedure autorizzative, prima che l’ennesima superficialità si traduca in un rischio per l’utenza e per il personale. Una gestione improvvisata e priva dei necessari controlli non solo compromette la sicurezza dei passeggeri e degli operatori, ma mina la credibilità dell’intero sistema di trasporto pubblico regionale. Continueremo a segnalare ogni anomalia affinché si ponga fine a questa situazione inaccettabile».










