Falò di Natale a Santa Teresa, insorge un cittadino: "Ora basta, intervengano le autorità"
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
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La catasta di legna in vista del falò
Può una piazza pubblica essere trasformata in un deposito di legname, pronto ad essere bruciato a due passi della abitazioni? È quanto denuncia un cittadino di Santa Teresa di Riva, che ha presentato un esposto al sindaco Danilo Lo Giudice e al comandante della Polizia locale Diego Mangiò per segnalare ciò che accade da settimane nel suo rione. In piazza Santa Lucia, nel quartiere Sparagonà, già da metà novembre vengono infatti scaricati ceppi e tronchi di legno, trasportati con un mezzo agricolo, che hanno formato un cumulo consistente su un lato dello slargo, utilizzato solitamente come parcheggio. «Non si comprende chi abbia autorizzato questo accumulo pericoloso con la legna avvolta grossolanamente da un nastro segnaletico per cantieristica stradale - scrive il cittadino, assistito da un legale di fiducia - il Corpo di Polizia locale ha l’obbligo del controllo quotidiano di tutto il territorio comunale, ma ad oggi ignora le condizioni della piazza Santa Lucia, cosicché con il presente esposto dovrà provvedere allo sgombero di detto materiale combustibile, che occupa abusivamente il suolo pubblico». Il santateresino ha chiesto un tempestivo riscontro entro dieci giorni, avvisando che in caso contrario si vedrà costretto ad interessare le autorità penali: il termine è scaduto è la situazione è rimasta immutata, dunque già domani potrebbe decidere di agire in altra maniera. «In passato ho dovuto subire il falò natalizio (non si sa autorizzato da chi) e non vorrei mai pensare che questa legna debba servire per un ulteriore falò per il prossimo Natale - scrive il cittadino, riferendosi al fuoco che solitamente viene acceso nel quartiere la sera del 24 dicembre - in qualunque momento, anche di notte, esiste la possibilità di accendere la “biomassa” e scatenare un incendio di vaste proporzioni con pericolo per cose, abitazioni ed abitanti. L’utilizzo di tronchi di grosse dimensioni, che formano una catasta dell’altezza di una decina di metri, comporta inoltre che i ceppi continuino a bruciare per diverse settimane (come negli anni precedenti), alimentati anche con rifiuti e bottiglie di plastica dai diversi gruppi che nottetempo frequentano la piazza, sprigionando una puzza insopportabile e riempendo le parti esterne delle abitazioni con ceneri nocive per la salute». Nell’esposto si chiede l’intervento del sindaco, anche come autorità sanitaria locale, per «promuovere le opportune indagini e verificare quanto sopra, al fine non solo della salvaguardia del territorio comunale, ordinando o provvedendo all’immediato sgombero della legna e vietando l’accensione di falò anche nella piazza Santa Lucia, a decorrere dal Natale del corrente anno»; l’intervento della Polizia locale viene chiesto per «far rispettare le regole, abbondantemente violate per i fatti descritti, a danno soprattutto dei dirimpettai di piazza Santa Lucia e, identificati gli autori, ordinare o liberare dalla legna la piazza, dove non viene effettuato alcun controllo facendomi sentire abbandonato dalle autorità».










