Edilizia in profonda crisi: nel 2017 il 40% in meno di gare d’appalto
19/07/2017 | ATTUALITÀ
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Il Consiglio generale Filca Cisl di Messina tenutosi a Brolo
Numeri sempre impietosi, una crisi profonda testimoniata da cifre ancora più pesanti rispetto allo scorso anno. Il settore edile nella provincia di Messina vive uno stato comatoso, quasi irreversibile e a testimoniarlo è la diminuzione delle gare d’appalto registrata nei primi mesi del 2017: tra gennaio e giugno il dato è di -40% rispetto allo stesso periodo del 2016. Numero che si aggiunge a quello occupazionale con oltre 10mila posti di lavoro in meno dal 2009. Una certificazione arrivata dal Consiglio generale della Filca Cisl di Messina tenutosi a Brolo alla presenza del segretario regionale della Filca, Santino Barbera, e del segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese. “Questi dati – ha detto il segretario provinciale degli edili Cisl, Giuseppe Famiano – evidenziano l’assenza e il disinteresse della classe politica messinese per lo sviluppo del nostro territorio. Paghiamo anche la chiusura di un’importante stazione appaltante come la Provincia regionale che si occupava della manutenzione delle strade provinciali e delle scuole, oggi completamente abbandonate, con conseguenze gravi per la sicurezza”. “Crocetta – ha aggiunto Barbera – ha portato la nostra regione ad essere sempre più isolata e nell’assoluto degrado. C’è una grande occasione di rilancio per il nostro territorio, quella dei fondi previsti dal Patto per la Sicilia e per Messina, che non deve essere assolutamente persa”. La Filca Cisl ha sottolineato come in provincia di Messina siano previsti 238 interventi in 95 comuni grazie al Patto per la Sicilia, mentre il Patto per Messina ha programmato 90 interventi per complessivi 332 milioni. “I due quinti delle opere finanziate, però, sono senza progetti”, ha sottolineato Famiano che ha chiesto “l’immediata apertura dei cantieri per evitare di perdere i finanziamenti”. “La Sicilia e il territorio di Messina non può aspettare i tempi della politica e delle amministrazioni – ha detto Tonino Genovese, segretario generale della Cisl Messina - per questo, come Cgil, Cisl e Uil, abbiamo chiesto un incontro urgente al sindaco della città metropolitana per conoscere lo stato di attuazione dello strumento di programmazione”. “Burocrazia che uccide il lavoro e lo sviluppo” è stato sottolineato e come esempio tipico è stato riportato il finanziamento da 450mila euro ottenuto dal Comune di Taormina nel 2009 per l’adeguamento sismico di una scuola, i cui lavori iniziano solo in questi giorni, con un ritardo di 8 anni. La Filca ha rafforzato, quindi, la richiesta della Cisl con “la costituzione di una cabina di regia per monitorare le opere finanziate dai Patti al fine di velocizzare l’avvio dei cantieri e dare risposte a livello occupazionale”. Nel corso dei lavori del Consiglio Generale è stato lungo l’elenco delle opere incompiute, trentasei tra strade, scuole, strutture sportive e chiese, cantieri fermi da decenni, l’ospedale di S. Agata di Militello, opera iniziata negli anni 90 e rimasta una cattedrale nel deserto nonostante la spesa di 30 miliardi di lire. “Il completamento di questa struttura – ha evidenziato Famiano - poteva rappresentare il punto di riferimento della sanità dei Nebrodi”. Altri esempi sono il chiostro di San Francesco a S. Angelo di Brolo e della Piscina comunale ad Alcara Li Fusi, le tribune del campo di calcio in località Fossazzo a Milazzo. Il sindacato ha annunciato di voler tenere alta l’attenzione soprattutto su sei opere strategiche per il territorio, già finanziate ed appaltate ma bloccate per questioni burocratiche: il porto di Tremestieri, la nuova via Don Blasco, la Fiera di Messina, il Pontile di Giammoro, la Nord-Sud S. Stefano di Camastra-Gela e il Porto di S. Agata Militello dove le aree per i cantieri sono state consegnate in questi giorni.