Donna morta di Covid a Furci, il medico: "Ha rifiutato il ricovero, ho fatto il possibile"
di Andrea Rifatto | 01/01/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 01/01/2022 | ATTUALITÀ
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La 62enne era infermiera al Policlinico di Messina
“Se qualcuno mi chiede di aiutarlo io lo faccio, fin dove posso, ma quando ho incontrato la signora la sua situazione era già abbastanza grave e le avevo fatto presente che qualora non fosse migliorata doveva andare in ospedale”. A parlare è il medico di Milazzo che ha curato a domicilio Mariella Toscano, la donna di Furci Siculo morta a casa il 20 dicembre scorso a causa del Covid-19. I familiari della 62enne, infermiera al Policlinico, sostengono che la vittima sia stata illusa con delle cure a domicilio che non abbiano consentito il miglioramento del suo quadro clinico, ma il medico respinge questa accusa spiegando di aver fatto tutto il possibile. “Sono stato contattato da un’amica comune e sabato 18, nel primo pomeriggio, sono giunto a Furci - racconta il professionista - la signora seguiva già una terapia con antibiotico, cortisone ed eparina, però con una sola dose al giorno anzichè due, non so chi gliela abbia prescritta perchè non ho trovato ricette. Io ho sistemato la cura aggiungendo l’ozonoterapia praticata sottocute, facendo presente che la signora era affetta da polmonite e che se le condizioni non fossero migliorate era necessario il ricovero, ma la donna sin da subito mi ha detto che aveva paura perchè era convinta che in ospedale sarebbe morta e già sabato era stata rifiutata l’ambulanza”. “Dunque io ho assecondato il suo desiderio di provare la cura - prosegue - ma quando sono arrivato la situazione era già compromessa, la saturazione era scesa a 43: se sul paziente si interviene entro i primi quattro giorni ci sono possibilità di guarigione, ho curato diverse persone in questo modo, ma dopo sette giorni la situazione è più difficile”. Il medico torna poi a casa di Mariella Toscano la sera di domenica 19 per ripetere il trattamento con l’ozono e trova un ulteriore peggioramento delle condizioni di salute: “Ho ribadito che vista la situazione e considerati i parametri era necessario andare in ospedale, ma la paziente si è nuovamente rifiutata. Poi il lunedì mi ha contattato al telefono il marito e ho detto di chiamare il 118 perchè prima delle 19 non sarei arrivato, ma era ormai troppo tardi”. La donna muore infatti intorno alle 19 di lunedì 20. “Io ritengo di aver fatto il mio dovere - conclude il medico milazzese - ho insistito più volte affinché si recasse in ospedale ma è stata sempre lei a rifiutarsi”.