Martedì 01 Luglio 2025
L'azienda ha scoperto l'anomalia e sta recuperando le somme. Monito della Corte dei conti


Disabili gravissimi deceduti ma l'Asp pagava le indennità: versati quasi 2 milioni di euro

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

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L'Asp di Messina è corsa ai ripari per rimediare

Per almeno cinque anni, dal 2019 al 2023, l’Asp di Messina ha erogato le indennità spettanti ai disabili gravissimi, cifre che vanno dagli 800 ai 1.300 euro mensili a seconda dell’Isee, a circa 500 persone già decedute da parecchio tempo, per un totale di quasi 1,9 milioni di euro. È l’incredibile scoperta fatta dalla stessa azienda sanitaria nel 2022 e illustrata anche in occasione del controllo svolto a maggio di quest’anno dalla Corte dei conti sui bilanci 2020, 2021 e 2022, prendendo in esame le relazioni del Collegio sindacale che ha dato risposta negativa in merito all’affidabilità del sistema di controllo interno, evidenziando «una grave carenza che potrebbe configurare danno erariale». Secondo quanto giustificato dall’Asp, l’erogazione degli importi a persone decedute è avvenuto a causa di un ritardo o dell’assenza della comunicazione del decesso del paziente avente diritto e il 23 settembre scorso la Direzione ha rappresentato ai direttori l'assoluta urgenza di procedere alla definizione di tutti i procedimenti amministrativi finalizzati al recupero delle somme, allegando i report predisposti: il risultato dell’attività di verifica ha fatto emergere, al 16 settembre 2024, un totale non dovuto ma versato pari a 1.867.593 euro, di cui 970.463 euro recuperati e 897.129 euro da recuperare. A seguito dell'attività svolta, ancora in itinere, e con l'ausilio di due legali esterni, al 14 aprile 2025 l’importo da recuperare è sceso a 1.842.303, di cui 1.088.291 euro recuperati e 752.812 euro a recuperare, comprese somme rateizzate per 60.576 euro e somme per le quali è stata ottenuta l'emissione del decreto ingiuntivo nei confronti degli eredi per 105.520 euro.

Ma come è stato possibile? L’Asp riferisce di un “corto circuito” comunicativo, dato che esisteva un protocollo d'intesa con l'Inps (cessato però per ragioni indipendenti dalla volontà dell’azienda) che automaticamente comunicava i decessi ed impediva, quindi, che venissero erogati i contributi ai familiari. Protocollo che l’Asp tenterà di riavviare, dopo aver già iniziato «un’azione molto forte nei confronti dei Distretti, mettendoli di fronte alle loro responsabilità, anche contabili, e spingendoli ad un'attività ancora più incessante di recupero, unitamente ad una implementazione delle piattaforme informatiche in grado di condividere i flussi informativi affinché queste problematiche non abbiano più a verificarsi». L’azienda si è già dotata di un sistema di controllo interno automatizzato attraverso un collegamento con il sistema Sogei, che individua i pazienti deceduti con tempestività e riduce il rischio di erogazione somme non dovute, rafforzando il sistema di controllo mediante una verifica diretta con l'Anagrafe del Sistema Ts. Già nel 2020 l’Asp ha adottato un regolamento che ha disciplinato la nuova gestione dei benefici economici dovuti ai disabili gravissimi, che si è posto l'obiettivo dì garantire efficienti e strutturali scambi di informazioni tra i Distretti, l'Uoc Economico-Finanziario e l’Uoc Assistenza Pazienti Fragili, per procedere all'aggiornamento delle anagrafiche sia di competenza distrettuale che di competenza dell'Uoc Economico-Finanziario, atteso che il beneficio economico non è più dovuto dalla data di decesso dell'avente diritto. Con riferimento ai Distretti di Sant’Agata di Militello, Barcellona Pozzo di Gotto, Taormina e Messina si sta ancora procedendo ad acquisire ulteriore documentazione per il recupero giudiziale delle ulteriori somme. La Corte dei conti ha invitato l’Asp di Messina a proseguire l’attività di recupero coatto delle somme indebitamente erogate in favore dei disabili gravissimi già deceduti e ha rinviato al prossimo ciclo di controllo l’analisi degli aggiornamenti in merito.


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