Di massa o di lusso: quale turismo per Taormina? Il Comune dice sì ad "Altagamma"
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
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Folla nel periodo natalizio
Quale tipologia di turismo merita Taormina? Il dibattito va avanti da anni senza che si sia arrivati ad avere una risposta e la politica è tornata a parlarne in occasione dell’adesione del Comune all’Associazione “Territori di Altagamma”, realtà che unisce cinque eccellenze italiane del turismo di lusso come Capri, Cortina, Courmayeur, Madonna di Campiglio e Porto Cervo, alle quali adesso si è unita anche la Perla. Il Consiglio comunale ha dato il via libera all’adesione, che prevede il pagamento di una quota associativa di 8.000 euro, con l’approvazione di statuto e atto costitutivo sancita da 13 favorevoli della maggioranza e dei consiglieri di minoranza Marcello Passalacqua, Lucia Gaberscek e Maria Rita Sabato e due astensioni dei collegi di opposizione Nunzio Corvaia e Luca Manuli (assente Andrea Carpita). L’obiettivo, come spiegato in aula dal vicesindaco con delega al Turismo, Jonathan Sferra, è valorizzare e salvaguardare il patrimonio paesaggistico, artigianale e storico con riferimento allo specifico segmento di domanda, creando una rappresentanza coesa dei territori che in Italia attirano il turismo di lusso, un comparto in forte crescita e in grado di registrare risultati importanti. «Siamo d’accordo con gli obiettivi e la visione strategica - ha esordito Manuli - ma quanto fatto fino ad oggi dall’Amministrazione comunale non è molto coerente con questi obiettivi. Se c’è un cambio di rotta e la volontà di alzare il tiro può essere positivo, ma come facciamo a plaudire ad Altagamma dopo ciò che si è organizzato per San Valentino, la fiera dell’arancino e una serie di eventi con una visione che contrasta con il nuovo approccio che si propone, così come la volontà di far arrivare turisti da ogni parte?». «Se attiriamo questi fruitori e non poniamo le condizioni affinché siano soddisfatti è un problema - ha aggiunto Manuli - il servizio per chi spende molto non è il bagno pubblico, ma un’esperienza di vivibilità in città senza caos. È schizofrenico da un lato aderire a questa Fondazione e dall’altro creare la Dmo con le località Bandiera blu fino a Messina, le persone d’estate vengono comunque e non servono investimenti per quel periodo e creare un marketing sul mare». Per il capogruppo di maggioranza Claudio Giardina «turismo di prossimità e di élite sono riusciti a convivere in questi anni e non si è mai capito qual è l’attitudine della città - ha evidenziato - non è facile scegliere cosa fare ma non possiamo privarci del turismo di prossimità perchè garantisce l’economia della nostra città. Dobbiamo governare le varie tipologie di turismo». Per Corvaia, invece, «l’Amministrazione da un lato fa esibire associazioni, scuole e organizza eventi paesani di poco conto e dall’altro aderisce ad una fondazione con marchi del lusso e dunque non si capiscono indirizzi e strategie. L’Amministrazione punta di più sul turismo di prossimità perchè sono persone che portano voti - ha concluso - ma non portano soldi perchè vengono solo a fare una passeggiata in città».











