Da Misserio alla Madonna del Tindari: un pellegrinaggio con 135 anni di storia
di Redazione | ieri | ATTUALITÀ
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La partenza del pellegrinaggio da Misserio
Edizione numero 135 per il pellegrinaggio alla Madonna del Tindari della comunità della frazione Misserio di Santa Teresa di Riva. Un viaggio che unisce fede e devozione, secondo la secolare tradizione che vede i fedeli incamminarsi a piedi lungo i monti Peloritani per poter rendere omaggio alla Madonna Nera. Alle 14 di oggi oltre 150 pellegrini provenienti da vari comuni della zona, con in testa il tradizionale stendardo, si sono messi in cammino dalla chiesa San Vito Martire, dopo la benedizione impartita dal parroco don Aphrodis Kaberuka, raggiungendo l’icona situata sulla strada poco lontano, e poi alle 20 la località Grotta Campana, dove alle 21 è stato recitato il rosario in dialetto siciliano dedicato alla Madonna, prima della sosta notturna. All’una di notte la ripartenza con arrivo venerdì pomeriggio al bivio del Tindari, con la sosta e il raggruppamento dei pellegrini, dopo varie tappe a Bafìa (Castroreale), Rodì Milici, Terme Vigliatore e Falcone. In serata l'arrivo al santuario della Madonna Nera. Durante il pellegrinaggio il gruppo viene raggiunto da altri fedeli in pullman, con l'incontro al bivio per Tindari prima dell’ingresso nel santuario, dove alle 10 si è tenuta la santa messa. Il programma. Sabato 24 maggio si terrà la santa messa alle ore 10 e alle ore 19.30 sarà recitato il rosario in dialetto siciliano; domenica 25, alle 7.30, la santa messa e alle 8.30 la partenza per il rientro in auto, con alle 16.30 il raggruppamento del pellegrini ad Artale e la messa all’icona di contrada Mondello, prima del proseguimento a piedi verso Misserio con arrivo previsto alle 18.30 all’icona della Madonna del Tindari dove sarà celebrata l'ultima messa prima dell’arrivo nella chiesa di San Vito nella frazione. La tradizione del pellegrinaggio risale al 1890, quando venne organizzato per la prima volta su iniziativa di Giuseppe Rigano, emigrato negli Stati Uniti, che volle sciogliere un voto: durante il tragitto i fedeli pregano e intonano canti e al termine del lungo percorso, al grido di “Evviva del Tindari la bella Maria”, giungono davanti al santuario dove la stanchezza lascia spazio a sentimenti di profonda emozione e commozione.