Giovedì 18 Aprile 2024
La vicenda di un docente universitario arrivato da Roma e condotto in ospedale


Coronavirus, un caso sospetto a S. Teresa di Riva ma il test dà esito negativo

di Andrea Rifatto | 24/02/2020 | ATTUALITÀ

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Il giovane durante il trasporto in ospedale

Ritrovarsi in ospedale come un sospetto caso di Coronavirus dopo essere andato dal medico per farsi curare una polmonite. È quanto è accaduto ad un 33enne di S. Teresa di Riva che vive e lavora a Roma, rientrato per qualche giorno in Sicilia. Il giovane nella notte tra venerdì e sabato si è recato alla guardia medica di Sant’Alessio Siculo manifestando i sintomi tipici di una polmonite e al suo arrivo si sono materializzati i sospetti che il paziente fosse affetto da Covid-19. “Preoccupazione che si è fatta insostenibile nel momento in cui mi hanno posto alcune domande – racconta il 33enne - come ‘Lei non vive qui, vero? Da dove viene? Che lavoro fa? accompagnate dal micidiale quesito: ‘Ha avuto contatti con cinesi o persone che hanno a che fare con la Cina?’ Rifletto un secondo e decido di essere onesto: ‘Divido l'ufficio con colleghi che studiano e insegnano il cinese, alcuni hanno fatto viaggi in Cina ma prima della diffusione del virus’ spiega al medico di turno il giovane, docente a contratto all’Università degli Studi Internazionali di Roma, assegnista di ricerca a Roma Tre, tutor didattico all’università telematica "G. Marconi" e docente a contratto all'Università di Chieti-Pescara.

“Mi sono subito reso conto che la mia onestà avrebbe avuto un prezzo, perché portava acqua al mulino della psicosi” continua il docente santateresino. E da lì è scattato il protocollo di sicurezza previsto in questi casi: alla guardia medica è giunta l’ambulanza del 118 di Letojanni, medico e operatori hanno indossato la mascherina, così come il paziente, ed è iniziato il viaggio verso l’ospedale “Cannizzaro” di Catania. Qui il 33enne è stato ricoverato in quarantena nel reparto di Malattie infettive e sottoposto al tampone faringeo per il Coronavirus. Sabato sera è arrivato l’esito: negativo, si tratta di polmonite e verrà curato per questa patologia, ovviamente non più in isolamento. Il giovane ieri mattina ha quindi comunicato pubblicamente di non essere affetto dal virus, rassicurando amici e parenti. “Lo stesso medico dell’ospedale mi ha detto che ha trovato piuttosto assurde le circostanze del ricovero, le procedure sono obbligate, nel senso che quando arrivi con un ‘sospetto’ devono necessariamente seguire un protocollo di contenimento. Credo però che ci sia stata una certa esagerazione a monte – evidenzia – perché il fatto che uno abbia avuto qualche contatto con gente che è stata in Cina molto prima della diffusione del virus non può fare nascere questa psicosi. Ovviamente un discorso a parte riguarda chi ha responsabilità sulla salute pubblica: a livello comunale sono stati molto accorti e l’assessore alla Salute di Santa Teresa, Gianmarco Lombardo, è stato sempre in contatto con me, benché reputasse improbabile l'infezione da Coronavirus, dovendo prevedere possibili ricadute collettive nel remoto caso di risultato positivo”.

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