Conto alla rovescia per il Ccpm di Taormina, Cisl e Ugl chiedono chiarezza e decisioni
di Redazione | ieri | ATTUALITÀ
di Redazione | ieri | ATTUALITÀ
408 Lettori unici
Alibrandi con il personale del Ccpm
Amaro conto alla rovescia per il destino del Centro di Cardiochirurgia pediatrica di Taormina. Il 31 luglio scadrà l’ultima proroga concessa per mantenere la convenzione con l’ospedale “Bambin Gesù” di Roma e nelle scorse settimane è stato annunciato lo spostamento della struttura d’eccellenza al Policlinico di Catania o all’ospedale Papardo di Messina, secondo quanto previsto dal Governo e dal Ministero della Salute, anche se resta ancora accesa la speranza di concretizzare la deroga al decreto Balduzzi e mantenere due Cardiochirurgie pediatriche in Sicilia, a Taormina e Palermo. Di risposte, però, continuano a non arrivarne e l’unica certezza rimane la data del 31 luglio, quando è prevista la chiusura della Cardiochirurgia pediatrica. Sul caso ieri è intervenuta la Cisl Messina: «Chiarezza e decisione, non è più tempo di tentennamenti o di giocare a nascondino - ha esordito il segretario generale Antonino Alibrandi - siamo preoccupati e invieremo una richiesta di audizione alla Commissione Sanità dell’Ars e di incontro al presidente della Regione, Renato Schifani. Non possiamo più attendere i tempi indefiniti della politica con un’inerzia che rischia di diventare letale - ha aggiunto Alibrandi - vogliamo che il Governo regionale chiarisca una volta per tutte le proprie posizioni su una struttura che Messina non può e non deve perdere. Per noi è importante conoscere come si vuole procedere per tutelare il diritto alla salute dei piccoli pazienti presi in carico e in cura presso il Centro di Taormina ma anche per il personale sanitario del suo complesso». Secondo la Cisl la presenza del Ccpm è anche una garanzia per il mantenimento dell’intero presidio ospedaliero “San Vincenzo”, che rappresenta un punto di riferimento fondamentale per una delle località turistiche più importanti d’Italia e per il bacino d’utenza di tutti i comuni del distretto sanitario: una struttura ospedaliera che non può e non deve essere ridimensionata ma anzi tutelata e potenziata, così come previsto anche dalle direttive del Pnrr. Alibrandi, che nei giorni scorsi ha incontrato una delegazione del Comitato dei genitori dei piccoli pazienti del Ccpm, lancia anche un appello alla responsabilità ai rappresentati dei cittadini: «Come Cisl ci aspettiamo che tutta la deputazione regionale ed i sindaci del territorio facciano fronte comune per definire la questione in maniera positiva - ha evidenziato - considerato anche che l’ostacolo, più volte sbandierato, del decreto Balduzzi è ormai superato dopo il Ministero della Salute e quello dell’Economia hanno chiarito che la Sicilia, per la propria conformazione orografica e la vastità del territorio, può mantenere due strutture di Cardiochirurgia pediatrica. Non ci sono, quindi, più scuse o alibi: adesso bisogna avere il coraggio di agire. E dal presidente Schifani - ha concluso il segretario generale - ci aspettiamo che mantenga gli impegni assunti lo scorso anno con i familiari dei piccoli pazienti, ovvero quello di mantenere il Ccpm dove si trova adesso». Anche Ugl Salute Messina con il segretario provinciale Fabrizio Denaro e il segretario provinciale Utl-ugl Tonino Sciotto e il referente Ugl Salute Messina intervengono sulla situazione della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina: «Esattamente un anno fa è stato comunicato l’invio al Ministero della Salute, da parte del presidente della Regione, della richiesta di deroga, che aveva tenuto aperta la speranza di operatori, pazienti e familiari che il Ccpm potesse avere un futuro certo - ricordano - purtroppo un anno dopo restano più le incertezze che le certezze. Inquieta pensare che tra poco più di due mesi scade quella che, è stato chiaramente scritto, essere l’ultima proroga possibile. Ugl Salute Messina ritiene che chi di dovere abbia l’obbligo di dover fare chiarezza una volta per tutte. Non è possibile che a solo due mesi dalla scadenza della proroga nessuno conosca il destino del Ccpm. Non è credibile che dopo due anni di dibattiti e richieste la Commissione ministeriale non abbia una risposta per i cittadini e che la programmazione regionale non conosca gli esiti della richiesta di deroga. Come Ugl Salute facciamo l’ennesimo appello affinché si intervenga per evitare che i cittadini e la provincia di Messina si ritrovino senza uno dei gioielli della sanità regionale. L’appello è anche rivolto al sindaco e al Consiglio comunale di Messina, che proprio su input di Ugl Salute aveva approvato una mozione contro la chiusura del Ccpm, ma anche agli eletti della Città metropolitana. In un periodo in cui ancora sono tanti gli sprechi in sanità - conclude il sindacato - riteniamo che tenere in vita un esempio di buona sanità valga molto più di qualsiasi esigenza contabile o di bilancio».