Cenere dell'Etna, si puliscono case e strade: a S. Teresa il Comune la butta in spiaggia
di Andrea Rifatto | 08/03/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 08/03/2021 | ATTUALITÀ
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Lo spazzamento dritto... in spiaggia
La pioggia di cenere vulcanica che ha colpito anche la zona jonica a seguito dell’eruzione dell’Etna ha creato disagi ovunque e dopo la precipitazione è tempo di pensare alla pulizia. Così come i cittadini si sono prodigati per tirare a lucido terrazze, balconi e cortili, anche le amministrazioni locali stanno iniziando ad organizzarsi per rimuovere da strade e piazze la cenere lavica, che costituisce un rifiuto inerte e dunque non può essere trattata come gli scarti tradizionali, ossia gettata nell’indifferenziato, ma il suo smaltimento deve avvenire attraverso particolari procedure. A Santa Teresa di Riva, però, a quanto pare questo accorgimento non è stato preso in considerazione. Sabato, infatti, il Comune ha disposto i primi interventi di spazzamento iniziando dalle piazzette del lungomare ma la cenere dell’Etna, una volta a terra mista ad altri rifiuti, non è stata raccolta per essere poi stoccata in appositi contenitori ma al contrario un operatore munito di scopa l’ha gettata sulla spiaggia e sulle scalinate che conducono ad essa (foto a lato), risolvendo così in pochi istanti il problema. Un modus operandi che suscita parecchie perplessità, visto che il materiale lavico può essere inquinante e in ogni caso non è certamente la soluzione migliore scaricarlo sull’arenile, che andrebbe al contrario tutelato e mantenuto pulito durante tutto l’anno, considerato che la spiaggia di Santa Teresa si fregia del riconoscimento Bandiera blu. “Ho chiesto di iniziare a ripristinare anche le piazzette a mare, sperando che Sua Maestà l’Etna sia clemente” ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Gianmarco Lombardo, che evidentemente non ha però fornito le giuste indicazioni agli operatori, forse perchè non è a conoscenza delle corrette modalità di smaltimento della sabbia del vulcano. In molti comuni, soprattutto del Catanese ma anche nella vicina comunità di Furci Siculo, gli amministratori hanno rivolto in questi giorni un invito alla popolazione affinché non smaltisca la cenere nei contenitori destinati al secco: “I cittadini sono invitati a raccogliere la cenere in sacchetti di plastica (non sacchi neri) e di tenerli in casa in attesa che venga comunicata la data per la raccolta che domicilio - ha spiegato l’Amministrazione del sindaco Matteo Francilia - e solo dopo andranno esposti accanto ai mastelli della raccolta differenziata. Si specifica che la cenere vulcanica non va conferita né nell’umido né nel secco indifferenziato, essendo un rifiuto inerte: pertanto, qualora la ditta dovesse trovare sacchetti di cenere nel mastello del secco (indifferenziato), non procederà allo svuotamento”. A Santa Teresa, invece, non è stato finora diramato alcun avviso di questo genere. “Potrei sapere che fare con la terra dell'Etna scopata da balconi e terrazze?” ha chiesto ieri un cittadino all’assessore Lombardo: “Mi dicono sia un buon fertilizzante per piante” è stata la risposta dell’amministratore. Forse l’auspicio è che sulla spiaggia spuntino cespugli e fiori, ma in mezzo a cartacce e deiezioni canine (e non solo) ci sembra alquanto difficile. Il Comune pare sia sia reso conto questa mattina di non aver agito correttamente e ha diramato un avviso rivolto ai cittadini annunciando che correggerà il tiro anche nelle aree pubbliche: “La terra dell’Etna rimasta all’interno delle abitazioni private e commerciali dovrà essere messa in sacchetti semitrasparenti e non dovrà essere esposta con i mastelli - si legge - fino a un giorno che a breve sarà comunicato. Non verrà smaltita con l’indifferenziata, verrà istituita una giornata nella quale ci sarà apposita raccolta per smaltirla. Per le pubbliche piazze e luoghi verrà usato lo stesso criterio”.