Cenere dell’Etna, dalla Regione 290mila euro per quattro comuni di Jonica e Alcantara
di Redazione | 31/12/2021 | ATTUALITÀ
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Cenere sulle strade di Giardini Naxos
In arrivo dalla Regione Siciliana altri 5,7 milioni di euro per i comuni siciliani che hanno subito danni a causa della cenere vulcanica dell’Etna, quattro dei quali ricadono nella zona jonica e nella valle dell’Alcantara. Il dirigente generale del Dipartimento regionale della Protezione civile, Salvo Cocina, ha infatti firmato il decreto per erogare le somme a 29 centri del comprensorio. Salgono così a dieci i milioni di euro complessivamente destinati dal governo Musumeci alle amministrazioni colpite dall'incessante attività vulcanica. Nello scorso giugno, infatti, era già stato trasferito un primo milione di euro, risultato insufficiente a coprire le spese sostenute per rimuovere e conferire la cenere accumulata nelle strade e negli spazi pubblici e ripristinare la viabilità. Per la stessa finalità, a settembre erano stati destinati altri 3,3 milioni di euro agli enti locali dell’area etnea. Il nuovo stanziamento sarà così ripartito tra i seguenti comuni messinesi: Giardini Naxos 216mila 720 euro, Taormina 25mila 745 euro, Motta Camastra 25mila euro, Graniti 20mila euro; il resto ai centri catanesi di Aci Bonaccorsi (16.719 euro), Aci Castello (30.443), Aci Catena (39.361), Aci Sant'Antonio (4.233), Acireale (196.828), Calatabiano (48.371), Fiumefreddo di Sicilia (454.640), Giarre (711.732), Gravina di Catania (84.303), Linguaglossa (28), Mascali (88.682), Mascalucia (130.232), Milo (771.160), Pedara (304.649), Piedimonte Etneo (260.485), Riposto (915.763), San Giovanni La Punta (18.416), San Pietro Clarenza (23.189), Sant'Agata li Battiati (81.206), Sant'Alfio (125.914), Santa Venerina (449.480), Trecastagni (48.511), Tremestieri Etneo (210), Viagrande (21.997) e Zafferana Etnea (652.835). “Aggiungiamo ulteriori risorse a quelle già stanziate – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci - per venire incontro a sindaci e cittadini colpiti dai disagi e dai danni creati dalla cenere e dai lapilli, costretti da sette mesi ad affrontare un’emergenza che non può più essere considerata sporadica. Questo fenomeno costituisce una calamità nazionale che deve essere gestita in maniera continua, approntando mezzi, uomini e piani costantemente operativi. Un’esigenza che abbiamo già rappresentato a Roma, in attesa di una risposta concreta”.