Martedì 09 Dicembre 2025
Il sindacato annuncia la chiusura al 31 dicembre. Il Governo lavora alla Rete ospedaliera


Ccpm Taormina, la Uil lancia l'allarme sulla chiusura. La Regione: "Ci sarà una proroga"

di Redazione | oggi | ATTUALITÀ

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Il reparto prosegue la sua attività

Incertezza e preoccupazione sul destino del reparto di Cardiochirurgia pediatrica di Taormina. Il 31 dicembre scadrà l’ultima proroga, concessa a fine luglio dal Ministero della Salute, che mantiene attiva la convenzione con l’Irccs “Bambino Gesù” di Roma, ma non è ancora arrivata l’approvazione definitiva della nuova Rete ospedaliera regionale, che prevede l’accorpamento funzionale del Ccpm di Taormina con il reparto di Cardiochirurgia per adulti dell’Azienda ospedaliera “Papardo” di Messina, confermando l’attività sanitaria con 8 posti letto all’interno dell’ospedale “San Vincenzo”. A lanciare l'allarme è stato ieri il sindacato Uil di Messina, sostenendo che il 31 dicembre il reparto chiuderà definitivamente i battenti. In realtà la scadenza della proroga non comporta automaticamente che l’1 gennaio le porte del reparto si chiuderanno e i pazienti verranno lasciati al loro destino e nel frattempo l’Asp di Messina ha chiesto chiarimenti all’Assessorato regionale alla Salute. «Il reparto è già virtualmente chiuso - sostengono il segretario generale Uil Messina Ivan Tripodi e il segretario generale Uil Fpl Livio Andronico - con le nefaste conseguenze per i piccoli pazienti, le loro famiglie e tutto il territorio che hanno visto in questa struttura di eccellenza un concreto punto di riferimento sanitario. Infatti non sono più autorizzati ricoveri, interventi chirurgici o piani terapeutici - prosegue il sindacato - che prevedono specifiche cure e trattamenti sanitari che hanno un arco temporale successivo al prossimo 31 dicembre. Una decisione sofferta e subita dal personale medico, infermieristico, socio-sanitario e ausiliario che giornalmente si spende con abnegazione, umanità e generosità smisurate». Uno stop alle autorizzazioni che al momento però non risulta a quanti operano all’interno del reparto. «Tenuto conto che il reparto tratta patologie che hanno una tempistica caratterizzata da terapie a medio-lungo termine, la chiusura è ormai una realtà - ribadisce la Uil - pertanto, tra poco più di 20 giorni, la speranza e il sogno rappresentati nel corso degli anni dalla Cardiochirurgia pediatrica saranno un lontano ricordo con i drammatici effetti che ne deriveranno e nonostante questi numeri eccellenti che testimoniano un’attività che ha battuto ogni record (o forse proprio per questi…), si vuole ammazzare la struttura. Una chiusura conseguenza di precise ed esclusive responsabilità del Ministero della Salute e del governo regionale guidato da Schifani». Tripodi e Andronico ritengono infatti che da un lato il Ministero della Salute non ha autorizzato una nuova proroga per mantenere in vita il Ccpm, mentre contestualmente il governo Schifani e la sua maggioranza non hanno approvato all’Ars la nuova rete ospedaliera, che è l’atto fondamentale ed imprescindibile per consentire la definitiva stabilizzazione del reparto. Per la Uil Messina la chiusura della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina è inaccettabile e il sindacato chiede «che in questi pochi giorni che mancano alla scadenza del 31 dicembre si corra ai ripari e si firmi una proroga per evitare questa sciagura scientemente voluta dal Ministero e dalla Regione».

Dalla Regione arrivano segnali di rassicurazione. Il Centro cardiologico pediatrico di Taormina non chiuderà il 31 dicembre - commenta l'assessora regionale alla Salute, Daniela Faraoni - il governo Schifani è impegnato nel percorso di salvaguardia e valorizzazione di questa struttura, un'eccellenza sanitaria regionale. Il confronto con i Ministeri della Salute e dell'Economia prosegue per l'acquisizione dei pareri sulla nuova Rete ospedaliera regionale, nella quale è stata inserita l'organizzazione del Centro di Taormina, in armonia con le indicazioni fornite dagli stessi ministeri. Nessuna perplessità sulla condizione di mantenimento dell'attuale funzionamento, abbiamo recepito nella rete le indicazioni ministeriali e Nel frattempo chiederemo una proroga». Anche il deputato regionale del Movimento Cinque Stelle, Antonio De Luca si dice fiducioso: «Negare la proroga dopo aver ricevuto la revisione della rete sarebbe tecnicamente un errore e politicamente un suicidio».


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