Sabato 08 Novembre 2025
Il capogruppo all'Ars evidenzia come i numeri veri dicono che l'eccellenza è Taormina


Ccpm, De Luca (M5S): “Trasmessi a Roma dati gonfiati: errore o per favorire Palermo?"

di Redazione | 06/10/2025 | ATTUALITÀ

496 Lettori unici

Il destino del reparto è ancora incerto

Rabbia e incertezza. Sono i sentimenti che provano quanti hanno a cuore le sorti del Centro di Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale di Taormina, che dopo aver ricevuto rassicurazioni si trovano adesso davanti una rete ospedaliera che prevede l’Hub a Palermo (centro di riferimento) e lo Spoke a Taormina (centro periferico). Per le famiglie dei piccoli pazienti del Ccpm tutto ciò equivale ad un depotenziamento e il Comitato Genitori ribadisce con fermezza che qualsiasi soluzione che comporti un ridimensionamento degli standard qualitativi del reparto di non potrà essere accettata: «I bambini - rimarcano - devono continuare a ricevere le stesse possibilità di cura che hanno avuto finora». “Scavando” nel Piano operativo della rete di Cardiochirurgia pediatrica siciliana, allegato alla delibera con la quale la Giunta regionale ha approvato la revisione della Rete ospedaliera per sottoporla al Ministero della Salute, il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca, denuncia che i dati trasmessi a Roma non corrispondono alla realtà. «Un errore imperdonabile o un tentativo di favorire la struttura del capoluogo? - si chiede il deputato - le cifre risultano gonfiate in favore del reparto di Palermo e finiscono per penalizzare ingiustamente quello di Taormina, che i dati reali indicano come unica vera eccellenza del settore. Su Palermo sono stati dichiarati numeri e valori comunque fuorvianti, che attribuiscono un ‘peso medio’ alle procedure chirurgiche eseguite (5.5 per il 2024 e 6.5 per il 2025) ben più alto di quello reale se riferiti alla disciplina della Cardiochirurgia pediatrica - prosegue il parlamentare - ma il peso medio degli interventi propri di Cardiochirurgia pediatrica eseguiti al Civico non supera invece valori di 2.2/2.3, mentre Taormina viaggia stabilmente sopra 3.61. La differenza tra i due dati è ampia e testimonia che a Taormina si eseguono interventi molto più complessi e qualificati sui singoli pazienti rispetto a quelli eseguiti a Palermo in questi anni. Basta guardare i dati - aggiunge - per capire che se proprio deve esserci un collegamento tra le due strutture, allora l'hub deve stare a Taormina e Palermo deve essere lo spoke, non il contrario». 

Secondo De Luca probabilmente a Palermo sono stati sommati agli interventi chirurgici anche i semplici ricoveri diagnostici e se si facesse lo stesso su Taormina i numeri raddoppierebbero: «Furbata o grossolano errore? In entrambi i casi il fatto è gravissimo e non può essere assolutamente tollerato. Non si capisce, peraltro, la motivazione e l’esigenza di creare una connessione tra le due Cardiochirurgie identificando un centro hub e un centro spoke - sottolinea De Luca - nelle regioni italiane in cui coesistono due o tre Cardiochirurgie pediatriche, come Veneto e Lombardia, questo modello non è mai stato adottato. Palermo non ha ancora un primario né figure chiave indispensabili e nonostante ciò viene identificato come hub, mentre Taormina, che da oltre vent’anni garantisce eccellenza e numeri migliori, viene invece qualificata come spoke, privandola di autonomia. Declassare e depotenziare un'eccellenza come la Cardiochirurgia pediatrica di Taormina è assurdo e vergognoso. È una scelta che calpesta i bambini e le loro famiglie e che dimostra, ancora una volta, l’arroganza e il menefreghismo di questo governo regionale. Anche per questo abbiamo votato contro la disastrosa rete ospedaliera targata Faraoni - Schifani. Noi, però, non ci arrendiamo e continueremo, in tutti i modi, la battaglia per difendere Taormina e i diritti dei nostri piccoli pazienti». Sulla vicenda il M5S aveva presentato una risoluzione per mantenere la struttura di Taormina ai livelli attuali, chiedendo che nel reparto d’eccellenza taorminese gestito dal Bambino Gesù di Roma venisse garantita un’Unità operativa complessa di Cardiochirurgia pediatrica e non una semplice, come invece ha deciso l’assessore Faraoni con la maggioranza che sostiene Schifani; che la struttura restasse in capo all’Asp di Messina e soprattutto che mantenesse la sua piena autonomia operativa senza essere connessa in posizione sottordinata alla struttura gestita dal San Donato di Milano. Punti chiari, concreti e indispensabili per salvaguardare l’eccellenza di Taormina.


COMMENTI

Non ci sono ancora commenti, puoi essere il primo.

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.