Casalvecchio, una chiesa resta senza... proprietario e il Comune la acquisisce d'ufficio
di Andrea Rifatto | 16/08/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 16/08/2020 | ATTUALITÀ
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La chiesa con il tetto in parte crollato
Un tempo era un frequentato luogo di culto, affiancato da un piccolo convento, che si trovava all’ingresso del paese in quanto la principale via di accesso era quella a valle, la vecchia mulattiera che saliva da Rina. Poi per decenni è finito nel dimenticatoio, al punto tale che non si è riusciti a scoprire neppure chi fosse il proprietario. Una storia paradossale quella della chiesa di San Teodoro di Casalvecchio Siculo, situata nel centro storico e da molto tempo in stato di abbandono e precarietà strutturale, che adesso è divenuta di proprietà del Comune. Il Consiglio comunale ha infatti votato all’unanimità la procedura di acquisizione coattiva, attuata grazie al Regolamento per l’acquisizione al patrimonio pubblico, la riqualificazione e il riuso di immobili in stato di abbandono approvato nel novembre del 2019 per fronteggiare il fenomeno degli abbandoni degli edifici, che prevede l’acquisizione al patrimonio dell’Ente nei casi di proprietari irreperibili o inesistenti. Il 6 febbraio scorso era stato pubblicato un avviso per ricevere manifestazioni di volontà a cedere gratuitamente al Comune l’immobile ma perfino la Diocesi di Messina, individuata quale potenziale proprietaria dell’immobile, ha dichiarato di non averne trovato traccia nei propri documenti e di non saperne nulla e dalle ricerche effettuate negli archivi comunali e al Catasto non è stata individuata la titolarità dell’immobile. Visto che sussisteva l’interesse pubblico all’acquisizione della chiesa al patrimonio comunale, al fine di riqualificarla, il Consiglio ha così disposto di avviare la procedura di acquisizione coattiva dando mandato all’Ufficio tecnico di adottare tutti gli atti necessari. Per la chiesa di San Teodoro l’Amministrazione guidata dal sindaco Marco Saetti ha ricevuto nei mesi scorsi dal Governo un finanziamento di un milione di euro per il recupero funzionale e il restauro, anche ai fini della fruizione turistica.