Cardiochirurgie pediatriche, Alibrandi: "No a guerra tra poveri, intervenga Schifani"
di Redazione | 10/10/2025 | ATTUALITÀ
di Redazione | 10/10/2025 | ATTUALITÀ
280 Lettori unici
Il segretario generale della Cisl Antonino Alibrandi
«I numeri rappresentanti nel corso della conferenza stampa dell’onorevole Antonio De Luca sono fortemente allarmanti. Se fosse reale quel dato, serve un immediato chiarimento da parte della Regione e dell’Assessorato alla Salute». A dirlo è il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, che esprime la propria preoccupazione sulla vicenda del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina: «Avevamo sottolineato per primi che qualcosa non tornava già dalla decisione di trasformare il Ccpm in spoke di Palermo – continua Alibrandi – adesso se davvero i numeri dovessero essere errati sarebbe qualcosa di grave sapere che sono stati inseriti in una relazione fuorviante inviata al Ministero della Salute per decidere il futuro di una eccellenza sanitaria e dei tanti piccoli pazienti, e delle loro famiglie, che hanno nella struttura di Taormina un punto di riferimento». La Cisl Messina chiede, adesso, un intervento diretto del Presidente della Regione Renato Schifani: «In una situazione del genere non può continuare a stare in silenzio – aggiunge Alibrandi – Quanto scoperto è anche totalmente discordante da quello che era stato affermato durante la seduta della Commissione Sanità alla quale abbiamo partecipato». Sulla presenza della Cardiochirurgia pediatrica nella rete sanitaria siciliana, Alibrandi ricorda che «il Ministero aveva chiarito che c’era la possibilità di derogare alla legge Balduzzi per la conformazione territoriale e per le comprovate difficoltà di mobilità nella regione, autorizzando di fatto due Cardiochirurgie pediatriche in Sicilia, una a Palermo e l’altra a Taormina. Noi non vogliamo che si inneschi una guerra tra poveri, mettendo in contrapposizione due strutture che invece devono lavorare per salvare le vite dei bambini e rappresentano un presidio certo per i familiari. Che si faccia, comunque, chiarezza sui numeri reali. Perché quelli forniti in conferenza stampa dal M5S, se dovessero essere confermati, sarebbero inquietanti. Ribadiamo che rendere Taormina uno spoke di Palermo non rispetti i numeri e l’offerta di prestazioni e servizi finora messa in campo. Se l’unica soluzione è quella di rendere una struttura hub dell’altra allora, se il caso - propone Alibrandi - si faccia una valutazione sulla base della produzione e dell’efficienza».












