Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, l'Ars si mobilita per salvarla con una risoluzione
di Redazione | 23/07/2025 | ATTUALITÀ
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Si attende a giorni la proroga della convenzione con Roma
Dall’Assemblea regionale siciliana arriva la chiara volontà di mantenere in vita la Cardiochirurgia pediatrica di Taormina. È stata presentata e depositata oggi in Commissione Salute una risoluzione a prima firma del capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Antonio De Luca, che mira a impegnare il governo Schifani a porre in essere ogni iniziativa utile al fine di mantenere il reparto all'ospedale “San Vincenzo” di Taormina; garantire 18 posti letto di cui 8 per la Cardiochirurgia pediatrica, 6 per la terapia intensiva e 4 per la Rianimazione; inserire nella nuova rete ospedaliera due Cardiochirurgie pediatriche, a Palermo e a Taormina; garantire in ogni caso il mantenimento del reparto di Taormina anche attraverso la proroga della convenzione esistente con l’ospedale “Bambino Gesù” di Roma. La risoluzione è stata firmata da tutti i partiti di maggioranza e opposizione: oltre ad Antonio De Luca e Carlo Gilistro (M5s) hanno apposto la firma Pino Galluzzo e Giuseppe Zitelli (Fdi), Carmelo Pace (Dc), Calogero Leanza e Giovanni Burtone (Pd), Giuseppe Lombardo (Mpa) e Nicola D'Agostino (Fi).
«Quella di Taormina è un'eccellenza nel panorama del servizio sanitario siciliano – afferma Antonio De Luca – e costituisce un punto di riferimento fondamentale per tantissime famiglie non solo siciliane, ma anche meridionali. In virtù dei risultati conseguiti, della percentuale di occupazione dei posti letto, del numero e del peso degli interventi effettuati, la realtà sanitaria taorminese non può essere considerata in deroga al decreto Balduzzi, poiché è l’unica esistente in Sicilia attualmente in grado di operare e raggiungere i traguardi attesi da un reparto di altissima specializzazione. Tra l'altro, la morfologia del territorio siciliano presenta peculiarità tali da richiedere la coesistenza di due poli di cardiochirurgia pediatrica. Mettere in discussione un reparto del genere sarebbe una scelta suicida».