Camion sul lungomare di Santa Teresa, residenti sul piede di guerra tra disagi e pericoli
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
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Un mezzo pesante in transito di notte
«Se non interviene la politica, siamo pronti a scendere in strada e bloccare i mezzi, perchè così non si vive più». Cresce l’esasperazione tra i cittadini di Santa Teresa di Riva per il continuo e costante transito nelle ore notturne dei mezzi pesanti impegnati nei cantieri per la costruzione della nuova linea ferroviaria a doppio binario Giampilieri-Fiumefreddo. Sul lungomare circolano ogni notte, ad eccezione dei fine settimana, centinaia di camion in entrambi i sensi di marcia, diretti (o provenienti) al cantiere della stazione di Sant’Alessio Siculo. Mezzi che transitano vuoti in direzione Catania e tornano poi carichi con le terre e rocce da scavo derivanti dalla costruzione della galleria “Forza d’Agrò”. Un via vai caratterizzato dal rumoroso passaggio di centinaia di autocarri di grandi dimensioni, spesso in gruppo, che arrivano dal casello autostradale di Roccalumera e lo raggiungono dopo dopo aver prelevato il carico. Tra i camion in transito anche quelli che giungono per scaricare a Sant’Alessio Siculo i conci in cemento armato per comporre la volta della galleria. Un intenso passaggio che in queste serate estive aumenta notevolmente il traffico sul lungomare santateresino e di conseguenza i rischi per la circolazione ma soprattutto per i pedoni, vista la presenza di migliaia di persone che affollano le piazze (dove si tengono anche gli spettacoli), i locali pubblici o che passeggiano sulla litoranea. I mezzi, secondo l’accordo siglato un anno fa dalle amministrazioni locali con il Consorzio Messina-Catania, esecutore dei lavori di costruzione del raddoppio ferroviario, circolano dal lunedì al giovedì dalle 22 alle 9, mentre rimangono fermi venerdì notte e sabato per poi ripartire domenica dalle 22 fino alle 9 del lunedì; dal 9 al 25 agosto, invece, i transiti si fermeranno per la pausa estiva e dunque ci saranno alcune settimane di tregua. I timori dei cittadini sono legati al numero dei camion in circolazione e alle loro dimensioni, ma al momento non vi è alcuna alternativa viaria (la Statale non ha le dimensioni minime necessarie) per consentirgli di raggiungere le aree di cantiere e l’opera non può certamente essere bloccata, anche se gli intasamenti sono costanti soprattutto all’ingresso di Sant’Alessio Siculo, tra la passerella del torrente Agro e la Sp 12. Al Comune spetta il compito di impegnarsi per migliorare le condizioni di sicurezza del lungomare, provvedendo a rifare la segnaletica orizzontale e in particolare gli attraversamenti pedonali (gli interventi sono iniziati nelle scorse settimane ma lasciati a metà) per migliorarne la visibilità, posizionando anche dei catarifrangenti (i cosiddetti occhi di gatto) come avvenuto in passato; inoltre si potrebbe valutare di diminuire il limite massimo di velocità per i mezzi pesanti, portandolo da 50 a 30 km/h, per imporre un transito ancora più lento e ridurre quindi il rischio di incidenti, considerando che in caso di brusca frenata un camion ha una risposta ben diversa da un’autovettura. Il lungomare è al momento l’unica via di collegamento tra lo svincolo autostradale di Roccalumera e il cantiere di Sant’Alessio Siculo. Bisognerà infatti attendere ancora per arrivare alla costruzione delle rampe provvisorie sull’autostrada Messina-Catania, previste a servizio dei cantieri del raddoppio ferroviario a Taormina, Sant’Alessio Siculo, Nizza di Sicilia e Itala. Il loro scopo è ridurre il transito dei mezzi pesanti sulle strade locali e nel caso di Santa Teresa di Riva si eliminerebbe totalmente il passaggio dei camion, visto che l’allaccio all’A18 a Sant’Alessio Siculo è previsto a ridosso della Sp 12 a Lacco, con due rampe di immissione in direzione Messina e Catania e una rampa di uscita in direzione Messina. Attualmente è in corso al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica la procedura per il rilascio della valutazione di impatto ambientale, il cui provvedimento finale risulta in fase di predisposizione, ma passerà almeno un altro anno prima di poter vedere le rampe di cantiere attive e liberare le strade dai mezzi pesanti. Una soluzione che permetterà anche la riduzione del numero di mezzi di cantiere in transito sugli svincoli autostradali di Roccalumera e Taormina e ricadute a tutto vantaggio dei tempi di esecuzione dei lavori. Rete Ferroviaria italiana riteneva che non vi fossero potenziali impatti ambientali significativi e negativi dalla costruzione delle quattro rampe, ma un anno fa il Ministero ha ritenuto necessaria la procedura per il rilascio della valutazione di impatto ambientale, avviata il 13 dicembre e ancora non conclusa, tra integrazioni progettuali prodotte su richiesta del Mase e osservazioni formulate dalla cittadinanza, contraria in particolare alle rampe previste a Itala.