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"Brianni e Santoro sempre perdenti, si dedichino ad altro"
di Redazione | 19/10/2015 | ATTUALITÀ
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Il sindaco Fabio Di Cara. Sullo sfondo la scheda per il voto
All’indomani del referendum popolare sullo scorporo di Scifì da Forza d’Agrò e sul successivo accorpamento al comune di Sant’Alessio Siculo, il sindaco di Forza, Fabio Di Cara, ha commentato l’esito della consultazione, che ha visto recarsi alle urne solo 467 elettori sui 2.512 aventi diritto nei due comuni coinvolti, con una percentuale di votanti pari al 18,59%, ben al di sotto del 50%+1 necessario per poter ritenere valida l'iniziativa refendaria. (RISULTATI DEFINITIVI) Non manca un commento anche sui sostenitori alessesi del “Sì” allo scorporo di Scifì. “Appare anche singolare l’atteggiamento tenuto da alcuni soggetti politici di Sant’Alessio Siculo – scrive il sindaco di Forza d’Agrò – i quali hanno 'cavalcato' il referendum sullo scorporo per fare della politica locale di infimo livello. Soggetti come il sig. Franco Santoro e qualche altra 'eminenza grigia' locale priva di ruoli politici, infischiandosene della reale problematica di smembramento di un territorio, hanno provato ad anticipare l’inizio della loro campagna elettorale, dichiarando guerra non si comprende bene a chi e spendendo soldi ed energie per sostenere un referendum di cui non ne hanno mai condiviso le idee e gli obiettivi. Da sindaco che ha vinto molte battaglie elettorali posso solo rilevare che, appaiono soggetti senza futuro politico, in quanto su un elettorato di 1.463 votanti, ottenere il consenso di 236 elettori, è un risultato, da “amministratori di condominio” più che da ipotetici amministratori comunali. Parlare di fusione di Comuni – prosegue nella nota – certamente non spetta né ad uno sparuto gruppo di soggetti riuniti in comitato né a soggetti che non godono di alcun consenso. Certamente tale argomento può essere affrontato da amministratori che godono di ampi consensi popolari e possono avviare unitamente ai cittadini possibili idee di sviluppo futuro”. Di Cara ritiene che in questo momento storico, “ragionando con un po’ di 'fantasia', se di aggregazione si deve parlare questa è proponibile con realtà locali ove il turismo è già una consolidata realtà. Un centro turistico come Forza d’Agrò – spiega – che registra alti numeri di presenze sia a livello locale che regionale, che dà lavoro a molti giovani del comprensorio, deve guardare avanti e avvicinarsi ad altri centri ove il turismo registra numeri maggiori. Ciò significa, che sempre con un po’ di fantasia, se di aggregazione si deve parlare la proiezione è verso Letojanni e il comprensorio taorminese e non verso Sant’Alessio Siculo. Pertanto ogni iniziativa di fusione con Sant’Alessio Siculo – conclude Fabio Di Cara – ventilata da demamoghi e strateghi appare una fallimentare utopia di chi cerca di ritagliarsi due righe sopra i giornali, senza avere a cuore in alcun senso l’interesse del territorio”.
“Il lapidario esito del referendum della giornata di ieri non lascia spazio ad interpretazioni – esordisce il primo cittadino forzese – la soddisfazione dell’amministrazione comunale di Forza d’Agrò è ovvia: ancora una volta, dal responso delle urne, ha ottenuto l’ennesima vittoria e riconferma del corretto operato. Anche nella frazione il risultato delle urne è stato schiacciante: Scifì si sarebbe dovuto aggregare a Sant’Alessio Siculo solo per la volontà di 99 elettori su 293. In pratica solo per la volontà di tre o quattro famiglie che naturalmente sono quelle che politicamente sommano sconfitte elettorali sopra sconfitte”. Secondo Di Cara, l’originaria idea di scorporo in questi ultimi tempi era diventata il cavallo di battaglia di soggetti che non sono riusciti in alcun modo ad avere un ruolo nel contesto sociale e politico della cittadina forzese. “I fautori dello scorporo (idea nata su iniziativa di Filippo Brianni e di un comitato di cittadini scifiesi, ndr) erano soggetti che hanno sempre subito sonore sconfitte nelle amministrative oppure non hanno mai avuto nemmeno il coraggio e la possibilità di proporsi come candidati ai cittadini” sottolinea il sindaco. “Ormai la loro voce è raccolta esclusivamente dai social network, ove danno sfogo a tutte la loro rabbia. Per fortuna l’odio che fomentano dentro se stessi non raccoglie nessun consenso e spesso rasenta il ridicolo. Si è scritta la parola fine ad un idea priva di ogni reale motivazione. A questi soggetti, nel mio ruolo di sindaco di Forza d’Agrò, consiglio di dedicarsi ad altre attività e di non sprecare altro tempo. La comunità di Scifi, con la solida vittoria del 2014, ha deciso chi li deve rappresentare e chi deve portare avanti le esigenze della comunità”. Fabio Di Cara sottolinea poi come vicesindaco, assessore e consiglieri comunali conoscano bene le esigenze della comunità e ricevono quotidianamente concrete risposte da parte dell’intera amministrazione comunale. “Tutto il resto sono chiacchiere da bar" - aggiunge.