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Arsenico, i sindaci al tavolo a Palermo: "Nessun dato certo, attendiamo analisi e studi"
di Andrea Rifatto | 26/10/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 26/10/2024 | ATTUALITÀ
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Lombardo ha denunciato perdite dalle vasche poi rattoppate
Rimangono perplessi e in attesa di maggiori certezze i sindaci presenti giovedì al vertice a Palermo sul caso Arsenico nei cantieri del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo, convocato dal Commissario straordinario di Governo, Filippo Palazzo. Al tavolo erano presenti Arpa Sicilia, Arpa Messina, Osservatorio ambientale Giampilieri-Fiumefreddo, Consorzio Messina Catania Lotto Nord, Italferr e i sindaci Natale Briguglio (Nizza di Sicilia) e Tommaso Micalizzi (Alì Terme), mentre Giuseppe Lombardo (Roccalumera) è stato ammesso a partecipare da remoto. I sindaci chiedevano risposte in merito allo stoccaggio e al trasporto delle terre da scavo contaminate da Arsenico e sui possibili rischi di inquinamento dell’ambiente e le ricadute sulle popolazioni e gli enti coinvolti hanno assicurato che le ipotesi prospettate per il corretto smaltimento delle terre si concretizzeranno, smentendo sversamenti nel terreno e comunicando che sono in corso analisi i cui esiti richiedono alcuni giorni. “Un nulla di fatto - commenta Tommaso Micalizzi - tutte le verifiche da noi richieste sono state soltanto commissionate e sono ancora in corso e dunque non abbiamo contezza di nulla. Ci è stato detto che non sono possibili dispersioni del materiale nel terreno perchè le otto vasche in cemento armato sono alte 2,5 metri e tutte impermeabilizzate». Il sindaco di Alì Terme ha chiesto nei giorni scorsi alla prefetta di costituire un tavolo tecnico istituzionale con tutti gli enti interessati per affrontare le problematiche ambientali connesse al rinvenimento dell’Arsenico: «Sua eccellenza ci ha informato che è intenzionata a convocarlo - aggiunge Micalizzi - ma dopo che avrà un quadro più completo della situazione. Senza dati certi la convocazione del Consiglio comunale di Alì Terme si rivela inutile». Natale Briguglio guarda il bicchiere mezzo pieno: «Hanno escluso problemi derivanti da contaminazione dell’aria - e questo già ci rassicura - commenta - hanno svolto rilievi dentro la talpa e non ci sono tracce di Arsenico e quindi se non c’è dentro non c’è neanche all’esterno. Tutto ciò ce lo attesteranno con dati a supporto. Adesso si deve escludere il rischio di contaminazione delle acque - aggiunge - Arpa ci ha spiegato come sia impossibile che la falda acquifera a 35 metri di profondità si contamini con un po’ d’acqua in superficie, le analisi fatte a luglio 2023 nel deposito temporaneo 15.2 sulla Sp 27 non si riferiscono alle terre stoccate sopra ma alla quantità di Arsenico presente nel sottosuolo in quel momento. Attendiamo le analisi di Arpa e le nostre sulle acque di captazione dei pozzi di contrada Piana e ai serbatoi di contrada Ciappola che alimentano l’acquedotto comunale, che dovrebbero arrivare nel giro di due giorni». Poco convinto Giuseppe Lombardo: «Ad oggi non abbiamo un dato certo sull’acqua o sull’ambiente - dichiara - dicono che è tutto a posto e che le vasche sono a tenuta stagna, come se video e foto che abbiamo siamo invenzioni. Per Arpa la responsabilità di vigilare sui rifiuti è della Città metropolitana, che però non sa nulla. Dunque nessun passo avanti».