Mercoledì 24 Aprile 2024
Il sindaco Fichera ha firmato il decreto: alle urne i 2.500 elettori dei due comuni


Annessione Scifì-Sant’Alessio, fissata la data del referendum

di Andrea Rifatto | 26/08/2015 | ATTUALITÀ

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Si decide il futuro di Scifì

Il dado è tratto. O meglio… la data. Ad assumere il ruolo di Giulio Cesare è stato il sindaco di Sant’Alessio Siculo Rosa Anna Fichera, che ha indetto stamane con proprio decreto la data del referendum sullo scorporo del territorio della frazione Scifì dal comune di Forza d’Agrò ed il successivo accorpamento al comune alessese. Un provvedimento atteso dopo il decreto firmato il 3 giugno scorso dall’assessore regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica, Ettore Leotta, che aveva autorizzato il sindaco di Sant’Alessio Siculo, comune avente il maggior numero di elettori residenti da consultare, ad indire la consultazione referendaria. Circa 2mila 500 elettori tra la cittadina del Capo (1.500) e Forza d’Agrò (1.000) saranno chiamati alle urne domenica 18 ottobre, dalle 7 alle 22, per decidere dopo anni di diatribe se le 300 anime scifiesi dovranno rimanere ancorate al comune collinare o potranno unirsi al centro costiero. Nel seggio troveranno una scheda di colore verde con un quesito: “Volete che la frazione di Scifì si distacchi secondo le indicazioni del progetto di nuova delimitazione territoriale?”. Terminate le operazioni di voto, partirà subito lo scrutinio. Per la validità della consultazione referendaria, secondo quanto previsto dalla normativa regionale, sarà necessario che si rechino alle urne la metà più uno degli elettori iscritti nelle liste dei due comuni. Successivamente, nell'ipotesi di referendum valido, verrà calcolata e verbalizzata la scelta favorevole o contraria dei votanti.

È la tappa finale di una lunga corsa iniziata nel 2008, quando il Comitato Pro-Scifì, guidato da Filippo Brianni, avviò l’iter presentando alla Regione la proposta di una nuova delimitazione territoriale che vedeva Scifì annessa con Sant’Alessio, per motivazioni legate alla distanza dal centro di Forza e per il diverso percorso di sviluppo evolutivo, storico, culturale ed economico reso ancora più marcato dall’articolazione del sistema viario comprensoriale, che secondo il Comitato rende antieconomica, per Forza d’Agrò, la presenza della frazione di Scifì anche per quanto attiene l’erogazione dei servizi. Tesi non condivise invece dal Comune forzese, che ha sempre espresso parere negativo sulla proposta ritenendo che verrebbe a perdere una fetta consistente del proprio territorio e della popolazione, subendo un vero e proprio "smembramento territoriale”, mentre in merito alla distanza tra il centro e la frazione l'ente sostiene come riguardi solo il lato mare, mentre sul versante montano-collinare vi è contiguità territoriale. Numerose sono state le controversie nelle aule giudiziarie, tra Tar e Cga, che hanno visto sempre soccombere il Comune in favore delle tesi sostenute dal Comitato Pro Scifì e dal Comitato "Per S. Alessio e Scifì Uniti", presieduto da Franco Santoro, che negli anni ha sposato le idee del gruppo di Scifì. Il 18 giugno scorso è stato invece costituito un comitato contro lo scorporo di Scifì da Forza d’Agrò, presieduto dal giovane Agostino Carcione e sostenuto dall’amministrazione comunale del sindaco Fabio Di Cara. Si apre dunque la campagna elettorale in vista del voto di ottobre, che sancirà definitivamente vincitori e vinti.

Le prime reazioni
"In questo preciso istante si è esaurito il compito del Comitato Pro Scifì, che aveva ricevuto dalla cittadinanza l'incarico di provare ad arrivare al referendum. E consentirvi una scelta storica". Sono le parole di Filippo Brianni rivolte ai residenti di Scifì subito dopo la firma del decreto da parte del sindaco di Sant'Alessio. "Abbiamo tenuto fede al vostro mandato, abbiamo affrontato tutto e ce l'abbiamo fatta, superando ostacoli burocratici, politici e giudiziari e ottenendo un risultato che nessuno osava nemmeno sperare. La vittoria personale del Comitato e dei suoi dirigenti si è oggi definitivamente compiuta. Orgogliosamente, ringraziamo noi stessi per aver tenuto fede a quell'impegno ed aver dato un grande esempio ai nostri figli. Adesso la 'matita' passa a voi - conclude Brianni - la 'responsabilità' ora è di ognuno di voi. Spetta a voi scegliere se condannare Scifì, quindi i vostri figli e nipoti, ad un altro secolo di isolamento, marginalità e angherie e diventare lo zimbello di tutti per aver rifiutato l'unica scelta logica. E ciò con la consapevolezza che un altro 18 ottobre 2015 non ci sarà".

Più informazioni: referendum scifì  


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