Ancora niente soldi, sospesi i progetti Pac in quattro asili nido jonici
di Redazione | 09/04/2018 | ATTUALITÀ
di Redazione | 09/04/2018 | ATTUALITÀ
1918 Lettori unici
Il presidente Le Mura con dipendenti e genitori
Nuovo stop ai servizi aggiuntivi in quattro asili jonici. Dopo il primo allarme lanciato a metà gennaio, l’Asofa, Associazione di solidarietà familiare con sede a Gaggi che lo scorso anno si è aggiudicata quattro gare d’appalto bandite dal Distretto socio-sanitario D32 di Taormina per attività migliorative e di ampliamento dei servizi offerti negli asili nido di Taormina, Savoca, S. Teresa di Riva e Francavilla di Sicilia, ha nuovamente sospeso da oggi le attività. Oggi una delegazione di dipendenti e famiglie dei quattro asili, accompagnati dal presidente dell’Asofa Leonardo Le Mura, hanno incontrato il sindaco di Taormina Eligio Giardina e il coordinatore del Distretto socio-sanitario di Taormina Pippo Cacopardo, per avere chiarimenti e informazioni in merito al mancato pagamento delle fatture dal mese di giugno 2017 ad oggi. A seguito dei mancati pagamenti e nell'impossibilità di garantire con efficienza e sicurezza le attività ludico-didattiche, l’associazione è stata costretta da oggi a sospendere i progetti, garantiti con regolarità e quotidianità dal mese di giugno 2017. I quattro asili mediante i progetti Pac ospitano 16 bambini a Savoca, 20 a S. Teresa,18 a Francavilla e 15 a Taormina. Il sindaco e il dirigente hanno rassicurato che i mandati saranno fatti in settimana: gli atti sono stati posti in essere dagli Uffici del Distretto e sembrerebbe che non vi siano problemi nel procedere. “Prendiamo atto degli impegni assunti ma le attività rimarranno sospese fino all'avvenuto pagamento delle mensilità arretrate” – commenta il presidente Le Mura. Le giornate non svolte saranno recuperate alla fine del progetto. Il progetto è stato avviato grazie ai 700mila euro ottenuti dal Distretto D32 provenienti Ministero dell'Interno tramite il Piano azione e coesione “Infanzia”, avviato con la finalità di integrare, potenziare e migliorare ulteriormente i servizi ludico-educativi e in particolare le potenzialità cognitive, affettive, relazionali e sociali dei bambini, di età compresa da 3 ai 36 mesi, in sinergia con le amministrazioni comunali e le famiglie, con un sostegno all’offerta di servizi da destinare prioritariamente a famiglie con basso reddito. I servizi sono previsti fino a giugno 2018 attraverso l’impiego di personale educativo e ausiliario nel numero di un operatore ogni sei bambini: tra le attività previste il prolungamento dell’orario di apertura e un servizio innovativo denominato “Mamma e papà in libera uscita”, ossia la possibilità, durante un giorno a settimana, di ospitare i bambini fino alle 22.30-23 per consentire alle famiglie qualche ora di svago. Oltre a ciò erano state avviate attività di intrattenimento e momenti ludico-didattici, animazione, escursioni didattiche e mensa scolastica, oltre a consulenza psicologica-psicoterapeutica, pediatrica, assistenza a diversamente abili, animazione. Lo stop dovuto ai mancati pagamenti priverebbe dunque le famiglie di servizi finora garantiti.