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Chiusa la terza edizione. Occhi puntati al prossimo evento Cronache di Gusto: il Best in Sicily


Al Taormina Gourmet il nuovo manifesto della cucina italiana

28/10/2015 | ATTUALITÀ

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Luca Abbruzzino, Antonia Klugmann, Fabrizio Carrera e Pino Cuttaia

Una visione internazionale che rafforza la consapevolezza territoriale per una cucina che sia frutto di ricerca e sperimentazione senza abbandonare i legami fondativi con le materie prime del territorio, le sue tradizioni e le sue ispirazioni. Questa la sintesi del nuovo manifesto della cucina italiana che emerge dalla tre giorni di Taormina Gourmet con cooking show, degustazioni e forum tra chef stellati e la nouvelle vague della cucina italiana. “La conoscenza del territorio e delle sue materie prime è uno dei criteri fondanti su cui deve poggiare l’idea di rinnovamento della cucina. In parte ciò vuol dire recuperare le tradizioni, dall’altra depurarle dai sentimentalismi – spiega Ciccio Sultano, chef stellato siciliano, che ha partecipato alla presentazione della guida de ‘Le Soste di Ulisse’. Questo è un processo che può avvenire però solo attraverso una grande consapevolezza: sapere chi si è, chi si diventa e che direzione prende la propria devozione per la cucina ci consente di esprimere e cercare il meglio”.
Territorio: da qui parte anche la ricerca di Antonia Klugmann, chef triestina che insieme a Luca Abbruzzino e Pino Cuttaia ha scelto le proposte per la Cena di Gala. “Oggi difficilmente si muore dove si nasce - ha raccontato - per cui impariamo presto a mettere il territorio in valigia nella sua autenticità, ma allo stesso momento a contaminarlo. La Sicilia è il posto ideale per capirlo: qui si sono incontrate tante culture e hanno dato vita a suggestioni uniche. La conoscenza del territorio è quello in cui affonda la capacità di rispettarlo. Quando mi metto ai fornelli sento sempre la responsabilità delle mutazioni che compio su una materia che nasce perfetta e che è sempre il frutto di un grande lavoro e di una pazienza infinita. Rispettosa, ecco come deve essere la cucina italiana”.
Infine: curiosa. E per esplorare la curiosità, quella verso altre culture, ma anche verso nuove possibilità di contaminazioni, Taormina Gourmet 2015 ha ospitato il primo chef etnico stellato in Italia: Haruo Ichikava, che lavora a Milano che con il suo “Wagyu tataki” ha entusiasmato gli ospiti di Taormina Gourmet. Rigore, ricerca, rispetto e consapevolezza delle potenzialità di ogni territorio sembrano essere le parole chiave anche per quanto riguarda il mondo del vino, l’altro grande protagonista di Taormina Gourmet: dopo i grandi appuntamenti con le anticipazioni del Vinitaly, con le verticali di Frescobaldi e Rinaldi, con il viaggio tra i vini del centro sud guidato da Daniele Cernilli, anche ieri c’è stato grande spazio per esplorare le grandi certezze, ma soprattutto le nuove frontiere italiane. Da quelle del Marsala, per esempio, raccontato attraverso il progetto Heritage di Francesco Intorcia, a quelle di uno dei più grandi rossi italiani, il Montiano di Falesco, raccontato dal suo “inventore” Riccardo Cotarella, da quelle dei vini della Doc Soave, in assaggio attraverso un’orizzontale di nove etichette, fino alle riflessioni offerte dall’ultima grande degustazione di questa terza edizione: un viaggio sensoriale tra la Borgogna e l’Etna, per cominciare a capire davvero le potenzialità uniche di quello che oggi si va configurando come il vero territorio d’eccellenza del vino siciliano.
L’appuntamento con il prossimo evento targato “Cronache di Gusto” sarà il prossimo 26 gennaio con “Best in Sicily”, l’appuntamento con l’eccellenza dell’enogastronomia e dell’accoglienza siciliana. “La nostra manifestazione, che mira a valorizzare e sostenere le punte di eccellenza nell’ambito enogastronomico, della ristorazione, della produzione e dell’accoglienza - spiega Fabrizio Carrera, direttore di Cronache Di Gusto - anno dopo anno sta creando una rete importante. Il premio Best in Sicily rappresenta il culmine del lavoro giornalistico di ricognizione, mappatura e analisi che svolgiamo tutto l’anno su queste realtà. Il primato che la Sicilia ha in questi settori, sia per la sua storia, per le sue straordinarie condizioni climatiche, che per le tradizioni culturali dell’ospitalità di cui siamo ambasciatori nel mondo, rappresentano caratteristiche uniche su cui puntare con operazioni di comunicazione sempre più forti, grazie all’adesione dei numerosi partner”.


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