Mercoledì 24 Aprile 2024
Visita dell'assessore Tusa a Casalvecchio per la valorizzazione del gioiello


"L’abbazia dei SS. Pietro e Paolo d'Agrò è una priorità per il Governo regionale"

di Andrea Rifatto | 29/11/2018 | ATTUALITÀ

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L'assessore con amministratori e soci Archeoclub

Sebastiano Tusa era stato da bambino all’abbazia dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò di Casalvecchio Siculo. Ci è tornato ieri da assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, per partecipare a un tavolo di lavoro voluto da Archeoclub Area Jonica per discutere di ipotesi di valorizzazione del gioiello arabo-normanno, visitato ogni anno da circa 20mila persone ma con un potenziale ancora poco sfruttato. E le sue parole hanno ridato fiducia e speranza. Dopo decenni di oblio molte cose sono cambiate ma diverse sono rimaste immutate, come l’assenza di strada per raggiungere il sito che ieri ha reso difficile a tanti, viste le piogge nei giorni scorsi, guadare i fiumiciattoli lungo il tracciato a fianco del torrente Agrò per arrivare a destinazione. L’assessore è giunto salendo in paese e poi percorrendo la stradina (ufficialmente interdetta al transito) che scende fino a San Pietro, anche quella in condizioni critiche. Ad accoglierlo il sindaco di Casalvecchio, Marco Saetti e altri amministratori comunali casalvetini e dei comuni della zona, il presidente di Archeoclub Filippo Brianni e la socia Ketty Tamà, il direttore del Polo museale di Messina (proprietario del bene) Caterina Di Giacomo, la presidente dell’Ossservatorio dei beni culturali dell’Unione dei Comuni Ninuccia Foti, il parroco Alessandro Malaponte e diversi cittadini. Ad accompagnare Tusa il coordinatore della sua segreteria particolare, il furcese Carmelo Briguglio e Cecilia Buccellato dell’Ufficio di diretta collaborazione, che si occupa in particolare della gestione dei fondi dell’Assessorato. Brianni ha ringraziato l’assessore per l’invito auspicando che sia la volta buona per far emergere la basilica come sito di interesse regionale, mentre Tamà, rievocando la storia millenaria dell’abbazia e ricordando la recente iniziativa nata per volontà di un “manipolo di sognatori” da lei stimolati che ha visto rientrare in formato digitale dalla Biblioteca dell’Escorial di Madrid i testi del’antica biblioteca della basilica, ha chiesto l’aiuto delle istituzioni per “rianimare tutto il sito e creare una struttura museale multimediale, anche con una experience room e un punto dove leggere e studiare i testi, in grado di promuovere il patrimonio librario medievale per fare cultura e turismo”. Saetti ha ricordato i due grandi problemi, ossia l’assenza di strade per raggiungere l’area (l’Unione dei Comuni sta lavorando al progetto dell’intervalliva S. Teresa-Antillo che passerebbe anche per San Pietro) e le difficoltà a renderla appetibile al turista, vista l’assenza anche di un semplice punto di ristoro e vendita gadget.

“Questo sito è prioritario per i programmi del mio Assessorato e dell’intero Governo ed ha una potenza che va assolutamente rievocata – ha detto l’assessore Tusa – bisogna innanzitutto recuperare il carattere unitario di questo luogo, la vicinanza con Taormina è fondamentale e parliamo di un bene che non nasce nel nulla ma è stato un importante centro politico-giudiziario e della cristianità in Sicilia, ha una storia che va rievocata con delle esposizioni museali. Ma la Regione – ha fatto presente – può fare fino a un certo punto, i Comuni sono gli attori principali con cui avviare un’armonica cooperazione. Non voglio dare speranze che non possono essere mantenute, perché in Sicilia abbiamo molto patrimonio storico e culturale, però possiamo farcela, anche con l’importante collaborazione di associazioni come Archeoclub e dei privati, con strumenti come l’Art Bonus che nella nostra regione è ancora poco conosciuto. Per tutti noi deve è un orgoglio essere cittadini di questi luoghi e le mie porte sono sempre aperte”. Cecilia Buccellato ha suggerito al sindaco Saetti alcune strade da seguire, ossia puntare su progetti di cooperazione internazionale, ecomuseo e turismo religioso e seguirà gli sviluppi di un progetto da 346mila euro già finanziato al Comune tramite i fondi Poc per la sistemazione dell’area dell’abbazia. “Del Castelli di Schisò se n’è parlato per 50 anni – ha ricordato Carmelo Briguglio – e finalmente siamo riusciti ad acquistarlo. Adesso siamo in un luogo da sogno e alle cose dette devono seguire i fatti. Ottimo il vostro impegno, mettiamocela tutta tutti”.


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