A Limina la prima italiana di "Ritornato": Michael Cavalieri sarà cittadino onorario
di Filippo Brianni | 31/08/2021 | ATTUALITÀ
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Cavalieri con l'Amministrazione comunale e il cast del film
Limina punta a conferire la cittadinanza onoraria a Michael Cavalieri, attore italo-americano le cui origini sono legate al paese. Lo ha annunciato il sindaco Filippo Ricciardi, nel consegnargli la delibera con cui la giunta ha intanto conferito un primo attestato di benemerenza e nel controfirmare il Town Ambassodor, un riconoscimento conferito dal Ministero degli Esteri e dall’Agenzia Italiana Turismo a persone che abbiano dimostrato particolare dedizione all’estero verso le proprie comunità di origine. L’Amministrazione ha voluto riconoscere “l’impegno e l’amore profuso nella realizzazione del film che ha contribuito e contribuirà a far conoscere positivamente il nome di Limina nel mondo”, nell’ottica di rendere un tangibile omaggio a tutti gli uomini ed alle donne che con il loro lavoro ed il loro impegno hanno reso e rendono lustro e merito al buon nome della comunità liminese nel mondo: la delibera è stata trasmessa al presidente del Consiglio comunale al fine di valutare l’opportunità della concessione della cittadinanza onoraria a Cavalieri. L’occasione è stata la proiezione per la prima volta assoluta in Italia del film “Ritornato”, avvenuta a Limina. “Voglio ringraziarvi per avermi accolto nella vostra comunità ed avermi aiutato ad onorare mio nonno”. E sì perché proprio a “causa” del nonno, Agatino Alibrandi, Michael Cavalieri, attore e regista, è giunto a Limina per riannodare i fili di una storia. La sua storia. Che è comune a quella di tanti nipoti di quei ragazzi che dagli inizi del ‘900 iniziarono a lasciare la Sicilia per annaffiare il mondo con la loro laboriosità, i loro valori, le loro debolezze. Lasciando comunque un segno nelle generazioni future. E questo, in estrema sintesi, racconta “Ritornato”. Lo fa narrando la storia dello stesso protagonista, Michael Cavalieri, appunto, che si assorbe nella trama e nelle scene girate nel 2019 nella Val d’Agrò, con colonne sonore tipiche dei nostri luoghi ed immagini suggestive, grazie alla supervisione del regista santateresino Fabrizio Sergi. Ma cominciamo dalla storia vera. Michael nel 2011 è un ragazzo americano che fa l’attore, ma ha anche perso i propri cari, una sorella e, per via di un infortunio, anche il sogno di diventare un calciatore. Si sente solo e si aggrappa ai ricordi dell’infanzia, legati ad Agatino Alibrandi, suo nonno, che insieme alla madre, Maria Alibrandi, non gli hai smesso di parlargli del luogo natio. E allora prende un aereo e lo raggiunge. “Quando ho visto il cartello che indicava Limina mi sono sentito addosso un’energia indescrivibile”, dice Michael. Che poi penetra nel paese, lo attraversa, lo studia, parla con gli anziani, si presenta, c’è chi ricorda il nonno e gli indica parenti, tra cui Turi uno che a quel tempo vendeva pesce in montagna. Si ritrova, appunto. E decide che quella storia non può restare solo sua. Lui è già un attore. Ha recitato in Karate Kid 4, Ancora Vivo, ER, I Soprano. Vuole produrre un film sulla propria storia. Gli presentano un giovane regista di Santa Teresa Riva, Fabrizio Sergi. Scrive la storia e la sottopone alla National Italian American Foundation, che assegna una piccola borsa di studio, decisa da due registi, Anthony e Joe Russo, il cui padre era un emigrato di Longi. Nel 2019, con l’aiuto e la supervisione di Sergi, torna a Limina con la moglie Maria, ed effettua le riprese negli stessi luoghi del nonno, interpretando se stesso e l’adempimento della promessa alla madre di portare i propri resti cremati a riposare insieme al nonno. Molti degli attori sono quelli che seguono Sergi nelle sue attività (Nino Ucchino, Salvatore Coglitore, Maria Teresa Rizzo, Pippo Settimo, Maurizio Crisafulli, il giovane Federico), altri sono di Limina, compreso il cugino Turi, passato nel frattempo dai pesci ai panini con la carne di cavallo. C’è anche Ntantè, la memoria storica del paese. E ci sono gli odori e i colori che Michael si è sempre sentito addosso senza mai capirne l’origine. Prima di essere… “ritornato”. Il film piace. Fa incetta di premi americani e viene selezionato al Taormina Film Festival 2020, poi bloccato dal Covid. Perciò Cavalieri decide di proiettarlo a Limina, nella sua terra, tra le gente che si riconosce nei luoghi e nei volti proiettati sullo schermo. Ma non finisce qui: “ne ho scritti altre due – dice Cavalieri – e li gireremo qui”. E Fabrizio Sergi ha già il ciak in mano.