Giovedì 18 Aprile 2024
La piccola Aron era giunta in Sicilia affetta da una malformazione al cuore


Taormina. Al Centro cardiologico salvata una bimba eritrea sbarcata a Pozzallo

26/05/2015 | ATTUALITÀ

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Lo staff medicoi che ha operato la neonata

Si chiama Aron e viene dalla Libia. Ad appena una settimana di vita e neanche due chili di peso, ha viaggiato su un barcone proveniente dall’Africa insieme alla sua mamma Fanus, 24 anni, eritrea, e ad altre centinaia di persone disperate che come loro hanno dovuto pagare duemila dollari per una traversata fino alle coste italiane, per fortuna, stavolta, giunta a buon fine. Ma Aron ha un problema al cuore, la mancata chiusura del dotto arterioso di Botallo, tipico dei neonati prematuri, e quindi la sua corsa verso una nuova vita si è fermata momentaneamente a Taormina, al Centro Cardiologico Pediatrico Mediterraneo-Bambino Gesù, centro di riferimento della Sicilia, dove è stata operata, proveniente dall’ospedale di Ragusa a seguito dello sbarco a Pozzallo. A Ragusa è giunta il 4 maggio, disidratata, con colorito itterico, problemi di affaticamento dopo l’allattamento e una ferita all’altezza dell’ombelico che ha lasciato subito intravedere un parto non proprio semplice e accurato. Grazie all’intervento tempestivo dei medici della Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale di Ragusa diretta dal dott. Giovanni Giaccone, la bimba è stata subito stabilizzata, sottoposta ad esami e quindi ad un intervento medico urgente con la sostituzione del sangue affetto da un particolare pigmento che l’avrebbe portata ad avere gravi problemi come sordità o disturbi neurologici importanti, se non addirittura alla morte. Visto il persistere dell’apertura del dotto arterioso di Botallo, si è deciso il trasferimento al CCPM di Taormina. Aron adesso sta bene, è praticamente guarita e già oggi verrà trasferita nuovamente all’Utin di Ragusa per il completamento delle cure. La bimba si rimetterà presto. Ne sono sicuri i cardiochirurghi e gli altri medici del CCPM che hanno effettuato l’intervento e l’hanno assistita nel reparto di Terapia Intensiva insieme a tutto il personale del Centro che ha adottato sin da subito la piccola, circondandola di affetto e amorevoli cure. Anche la sua mamma, in un primo momento spaesata e senza poter comunicare se non nella sua lingua, è stata subito ricoperta di attenzioni e rassicurata dai medici attraverso l’intervento della mediatrice culturale dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, attrezzato per questo tipo di servizio. Grazie inoltre alla preziosa collaborazione dell’Associazione Bambino Gesù Onlus, delle mamme dell’A.GE. di Giardini Naxos e alla generosa disponibilità delle suore Francescane Missionarie di Maria di Taormina, la giovane Fanus ha potuto soggiornare in una struttura sicura, assistita in ogni sua esigenza. Tutto ciò nell’ambito del sostegno che il CCPM vuole garantire prendendo in carico non solo i piccoli pazienti, ma anche le loro famiglie. I cittadini di Giardini Naxos ,inoltre hanno spontaneamente dato vita ad una vera e propria gara di solidarietà con la raccolta di abitini, scarpette e tutto l’occorrente per la neonata.


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