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Dovrà essere indetto dal sindaco di Sant’Alessio: al voto gli abitanti dei due comuni


Separazione Scifì-Forza d’Agrò, firmato il decreto: referendum entro ottobre

di Andrea Rifatto | 04/06/2015 | ATTUALITÀ

3336 Lettori unici

I 300 residenti di Scifì potrebbero divenire cittadini alessesi

Gli elettori di Forza d’Agrò e Sant’Alessio Siculo torneranno alle urne in una domenica tra agosto e ottobre. Ma questa volta non saranno chiamati a scegliere sindaci e consiglieri. Nel seggio troveranno una scheda di colore verde con un quesito: “Volete che la frazione di Scifì si distacchi secondo le indicazioni del progetto di nuova delimitazione territoriale?”. Vedremo in futuro cosa sceglieranno. Ad oggi, di certo, c’è che l’assessore regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica, Ettore Leotta, ha firmato il decreto che autorizza il sindaco di Sant’Alessio Siculo, Rosanna Fichera, ad indire la consultazione referendaria riguardante lo scorporo del territorio della frazione Scifì dal comune di Forza d’Agrò ed il successivo accorpamento al comune alessese. Un iter che è giunto al termine, o quasi, dopo sette anni: il progetto di variazione territoriale venne infatti inoltrato alla Regione Siciliana dal Comitato Pro-Scifì, guidato da Filippo Brianni, il 1° luglio 2008. L’11 settembre 2013, al termine di un lungo procedimento istruttorio, l’assessorato delle Autonomie locali e della Funzione pubblica autorizzò l’indizione della consultazione referendaria da parte del sindaco di Forza d’Agrò, che però propose subito ricorso al Tar contestando la mancata estensione del referendum alla popolazione di Sant’Alessio, anch’essa interessata alla proposta di variazione territoriale. A ciò si aggiunse un altro ricorso presentato dal Comitato “Per Sant’Alessio e Scifì Uniti per la medesima ragione. Il Tribunale amministrativo etneo, nel gennaio 2014, accolse entrambe le richieste, evidenziando come al momento dell’emanazione del decreto assessoriale sussistevano già i presupposti per estendere la consultazione ai due centri. L’amministrazione del sindaco Fabio Di Cara, che in un primo tempo si era detta favorevole a far recare alle urne entrambe le popolazioni, decise però di presentare appello al Cga chiedendo l’annullamento dell’ordinanza del Tar e la sospensione del decreto di indizione del referendum emanato nel settembre 2013. Ma l'appello fu respinto nell'aprile 2014. Il 10 febbraio scorso il Tar di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comitato "Per S. Alessio e Scifì Uniti", presieduto da Franco Santoro, teso ad ottenere l'estensione della consultazione ai due comuni, respingendo le istanze dell’Amministrazione forzese, che puntava nuovamente ad annullare il referendum. L’assessore regionale Ettore Leotta, preso atto dei pronunciamenti dei tribunali amministrativi, ha così annullato il decreto n. 227 dell’11 settembre 2013 nella parte in cui non estendeva la consultazione referendaria ai due centri, modificando il provvedimento e autorizzando il sindaco di Sant’Alessio, comune avente il maggior numero di elettori residenti da consultare, ad indire il referendum in una domenica compresa tra il 60° ed il 120° giorno successivo alla pubblicazione del decreto. “La popolazione interessata alla consultazione referendaria – si legge nel provvedimento – risulta essere nella sua interezza sia la popolazione del comune di Forza d’Agrò sia la popolazione del comune di Sant’Alessio Siculo, i cui territori devono subire modificazioni, unitamente a parti di popolazione”. Il decreto precisa inoltre che “ad entrambi deve riconoscersi un interesse qualificato per intervenire nel procedimento di variazione che riguarda parti di territorio e di popolazione”: da qui la necessità di chiamare al voto “tutti i cittadini elettori residenti a Forza d’Agrò e Sant’Alessio. Restano da vedere quali comportamenti adotterà adesso l'amministrazione comunale di Forza d'Agrò, che potrebbe presentare un nuovo ricorso provando a far slittare i tempi, anche se sulla questione si sono già pronunciati sfavorevolmente al Comune sia il Tar che il Cga. 


Come si è arrivati al referendum: le ragioni dello scorporo

Secondo il Comitato Pro-Scifì, che dal 2008 si è speso per la separazione con Forza d’Agrò, la frazione è situata in un’enclave territoriale del comune di Sant’Alessio Siculo, anche se istituzionalmente appartiene al comune di Forza D’Agrò, dal cui centro dista circa 15 chilometri, senza alcun collegamento diretto, quindi in posizione eccentrica. I 306 residenti nella frazione di Scifì, su 918 abitanti del comune di Forza D’Agrò, pari al 33% dell’intera popolazione, con un totale di 738 elettori residenti, di cui 252 elettori residenti nella frazione di Scifì, vivono principalmente grazie ad attività lavorative che vengono svolte lungo la riviera jonica, distante dal centro del comune di appartenenza istituzionale. Tali aspetti, secondo l’analisi del Comitato, hanno determinato un diverso percorso di sviluppo evolutivo, storico, culturale ed economico, differenze rese più marcate dall’articolazione del sistema viario comprensoriale, che rende antieconomica, per Forza d’Agrò, la presenza della frazione di Scifì, per quanto attiene all’erogazione dei servizi, quali i servizi essenziali afferenti all’istruzione, la sanità, l’ordine pubblico, la viabilità, la delegazione municipale, gli uffici di collocamento. Queste circostanze logistiche e territoriali, hanno fatto sì che i cittadini residenti nei territori in questione abbiano sviluppato le loro attività sociali e ricreative presso i comuni limitrofi, pur rimanendo legati sotto il profilo amministrativo al comune di Forza D’Agrò.

Il Comune di Forza d’Agrò, invece, ha sempre espresso parere negativo sulla proposta ritenendo che verrebbe a perdere una fetta consistente del proprio territorio e della popolazione, subendo un vero e proprio "smembramento territoriale”, considerato che il progetto riguarda il 33% del territorio comunale ed il 33% dell’intera popolazione. In merito alla distanza in chilometri tra il centro e Scifì riguarda l'ente sostiene come riguardi solo il lato mare, mentre sul versante montano-collinare vi è contiguità territoriale. Il contesto sociale ed economico in cui gravita il comune di Forza d’Agrò è identico a quello del comune di S. Alessio Siculo e degli altri comuni limitrofi, facenti parte dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche e Peloritane, con i quali condividere le strategie di sviluppo. Per quanto attiene all’erogazione dei servizi afferenti all’istruzione, la sanità, l’ordine pubblico, la viabilità, il Comune rileva come la fruizione dei servizi sul territorio è altresì influenzata da scelte di soggetti istituzionali diversi dall’ente locale, nonostante l’attività posta in essere dall’amministrazione comunale.

Più informazioni: referendum scifì  


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