Venerdì 19 Aprile 2024
Il messaggio del sindaco nel decennale dell'alluvione. Presente anche Musumeci


"Scaletta è viva, sconfiggiamo il mostro dell'1 ottobre gettando i semi del futuro" - FOTO

di Andrea Rifatto | 01/10/2019 | ATTUALITÀ

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Moschella e Musumeci depongono la corona di fiori

“Scaletta non si è piegata, è viva, la sua storia non si è conclusa l’1 ottobre 2009 e le vittime di allora ci chiedono di amare ancora di più questa terra, non di sopportarla, perché i paesi non muoiono fin quando chi li abita è capace di gettare attorno a sé semi di futuro, dunque tocca a noi continuare a vivere e operare”. Parola cariche di commozione e speranza quelle pronunciate ieri sera dal sindaco Gianfranco Moschella durante la messa nel decennale dell’alluvione, che fece 16 vittime in paese segnandone definitivamente la sua storia. Nella chiesa Madonna del Carmelo, gremita di cittadini, sono giunti i sindaci del comprensorio e anche il presidente della Regione, Nello Musumeci, che ha voluto far sentire la sua vicinanza alla comunità scalettese, in prima fila accanto a Moschella, al capo della Protezione civile regionale Calogero Foti, al comandante della Stazione Carabinieri Gianluca Bonelli e al comandante della Polizia municipale Letterio Alì. “Rifiutiamo di essere narratori di una storia triste, che ci appartiene e non possiamo e non vogliamo cancellare, ma sentiamoci protagonisti e orgogliosi di una storia nuova e possibile, costruiamo insieme una vera comunità che parli di speranza, solidarietà, armonia: è questo il modo per sconfiggere definitivamente il mostro dell’1 ottobre e avere la certezza che il futuro nuovo è già iniziato” – ha detto il sindaco, che nel suo discorso al termine della messa celebrata da padre Salvatore Alessandrà ha rivolto il primo pensiero alle vittime, “perché una comunità non dimentica chi ha perso la vita in quelle giornate indelebilmente scolpite nella memoria” e anche agli angeli del fango della macchina dei soccorsi. “L’impegno deve essere quello della ricostruzione delle abitazioni, dei luoghi di lavoro, delle strutture viarie, anche sostenendo il senso di appartenenza. La normalità – ha sottolineato il sindaco di Scaletta – non è solo avete un tetto ma tornare a poter progettare il futuro e dare senso alla propria vita e grazie alla forza e alla perseveranza dei cittadini la comunità ha superato l’accidentato percorso della ricostruzione. Adesso serve un patto virtuoso tra sviluppo e natura, tra vita sociale e territorio, un impegno che deve sottoscrivere la nostra comunità, che ha già dimostrato di non volersi sottrarre alle sfide del presente e a quelle del prossimo futuro”. Poi, rivolgendosi al presidente della Regione, anzi a “Nello, la tua presenza è un forte segnale verso la comunità, ti prego di considerare Scaletta tra le tue priorità e con le tue decisioni dare un segnale reale di svolta per il paese di cui mi onoro di essere primo cittadino”. “Un commosso pensiero alle 37 vittime innocenti, il pesante bilancio di quel giorno deve servire da monito e da sprone per ciascuno di noi chiamato a compiere ogni sforzo per evitare il ripetersi di tragedie simili – ha detto a margine della cerimonia il governatore - ai familiari il mio abbraccio affettuoso, a nome di tutta la comunità siciliana”.

Al termine della funzione sono stati letti i nomi delle 37 vittime del 2009, tra le lacrime dei familiari delle vittime presenti in chiesa. Poi un corteo silenzioso con in testa il sindaco e il presidente della Regione ha percorso poche decine di metri di via Roma, la Statale 114, fino al torrente Foraggine, dove vi fu il maggior numero di vittime. Qui Moschella e Musumeci hanno deposto una corona di alloro sul luogo dove sorgeva l’abitazione di Carmela Cacciola, morta quel giorno, prima di alcuni minuti di raccoglimento in preghiera, a cui hanno partecipato cittadini, amministratori, autorità civili, militari e religiose e i volontari della Protezione civile per ricordare le 16 vittime di Scaletta: Salvatore Scionti, Roberto Carullo, Onofrio Sturiale, Martino Scibilia, Letterio Laganà, Monica Balascuta, Maria Barbera, Elena De Luca, Concetta Cannistraci, Salvatore Pino, Katia Di Pasqua e i cinque dispersi Carmela Cacciola, Carmelo Ricciarello, Santi Bellomo, Alessandro Sturiale e Ketty De Francesco. Poi la giornata di commemorazione, iniziata con le manifestazioni di ricordo organizzate dalle scuole cittadine, si è conclusa al Centro Polivalente con un’esecuzione musicale del Conservatorio “Corelli” di Messina.



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