Sabato 20 Aprile 2024
Stop alla procedura dopo i rilievi mossi dalla minoranza e l'intervento del segretario


Savoca, il Comune fa marcia indietro sui suoli pubblici: revocato il bando per assegnarli

di Andrea Rifatto | 02/06/2023 | ATTUALITÀ

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L'area dove è previsto il chiosco

Arriva un dietrofront a Savoca nella procedura in corso per la concessione dei suoli pubblici. La responsabile dell’Area Tecnica, l’architetto Angela Muscolino, ha revocato in autotutela le due determine con le quali era stato emanato il bando per l’affidamento per nove anni della superficie da 200 metri quadrati al Centro Filarmonico (di cui 30 metri quadrati per la realizzazione di un chiosco per somministrazione di alimenti e bevande) e dell’area da 8 metri quadrati per gli artisti di strada davanti la porta della città. Il dietrofront è arrivato su richiesta della segretaria comunale Cristina Milazzo, che ha inviato l’Area Tecnica ad effettuare maggiori accertamenti, anche per valutare eventuali agevolazioni di legge, in riferimento alle modalità di calcolo del canone unico patrimoniale per il rilascio delle concessioni e quelle attuate per stabilire l’importo del canone posto a base d’asta delle due aree messe a bando. L’Ufficio tecnico ha quindi ritenuto opportuno, a tutela dei principi di trasparenza, imparzialità e legalità, di revocare il bando in attesa di ulteriori approfondimenti. 

A sollevare dubbi sulla procedura era stato il gruppo consiliare di minoranza, che aveva chiesto la revoca del bando e chiarimenti sulle modalità di calcolo del canone soprattutto per il Centro Filarmonico, fissato prima in 2mila 400 euro l’anno e poi rettificato in 2mila euro, cifra ritenuta dall’opposizione non adeguata poiché nello stesso punto sono stati concessi nell’ultimo anno 50 metri quadrati al costo di 1.250 euro, dunque a 25 euro/mq, ritenendo vi fosse il  rischio di disparità di trattamento nel pagamento del canone del suolo pubblico e possibile esposizione dell’ente a danno erariale. L’architetto Muscolino aveva risposto ritenendo di non dover annullare il bando in quanto non vi erano profili di illegittimità, ma dopo l’intervento della segretaria è arrivato il dietrofront. La responsabile dell’Area Tecnica è stata quindi invitata a determinare formalmente l’esatto canone unico di concessione da indicare a base d’asta per i bandi di concessione di suolo pubblico e ad annullare determine e bando, anche per evitare disparità di trattamento. Adesso gli interessati ad ottenere le superfici dovranno attendere una nuova procedura. La minoranza aveva sollevato dubbi anche sulle caratteristiche del chiosco e sull’impatto che avrebbe avuto sul centro storico e sull’esistenza di requisiti igienico-sanitari per allestire catering nelle more della costruzione del chiosco, come previsto dal bando che assegna sei mesi per edificare la struttura: per il vertice dell’Ufficio tecnico, però, non vi sono criticità in merito.


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