Sabato 20 Aprile 2024
Lezioni sospese ma l'ordinanza era scaduta. "Spunta" una inutile sanificazione


Sant'Alessio, sindaco e preside vanno contro la Regione e chiudono le scuole senza motivo

di Andrea Rifatto | 23/03/2021 | ATTUALITÀ

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Il plesso scolastico chiuso ieri e oggi

Quella di lunedì doveva essere la giornata del rientro in classe per gli studenti delle scuole di Sant’Alessio Siculo, invece sia ieri che oggi i cancelli del plesso “Antonio Gussio”, che ospita Primaria, Infanzia e Secondaria di primo grado, sono rimasti chiusi, senza alcun provvedimento delle autorità che lo stabilisse. L’ordinanza del presidente della Regione che ha imposto lo stop alle lezioni in presenza per una settimana, a causa dell’incidenza cumulativa settimanale dei contagi da Covid-19 superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti (nella cittadina del Capo ve ne erano 5 su 1.530 abitanti, dunque oltre la soglia limite di 4), è infatti scaduta sabato ma l’Amministrazione comunale, nonostante il governatore Musumeci non abbia inserito Sant’Alessio nell’ultima ordinanza che ha stabilito la chiusura delle scuole dal 22 al 28 marzo, ha invece deciso che la "Gussio" doveva rimanere chiusa un’altra settimana, perchè secondo il sindaco Giovanni Foti “il Dpcm del 2 marzo impone la chiusura delle scuole quando si superano 250 casi su 100.000 abitanti: noi abbiamo 6 casi e quindi la scuola rimarrà chiusa. Al primo posto la salute dei ragazzi”. Peccato che sia proprio la didattica a distanza a mettere sempre più a rischio la salute psico-fisica degli studenti, come dimostrano numerosi studi. Dunque sabato, alle 12.21, è stata diramata con un post sulla pagina del sindaco Facebook la comunicazione di chiusura. In realtà il Dpcm del 2 marzo non impone la chiusura al superamento della soglia ma prevede (all’articolo 21) che tale misura può essere disposta dai presidenti delle regioni: in questo caso Musumeci ha però deciso di non avvalersi più di questa possibilità per Sant’Alessio. Alle famiglie è stato invece comunicato che le scuole sarebbero rimaste chiuse in base al decreto del Governo e il Comune non ha in ogni caso emanato nessuna ordinanza sindacale che potesse giustificare tale decisione. Nella cittadina del Capo forse le scuole si chiudono con un post sui social network?

La dirigente dell’Istituto comprensivo di Santa Teresa di Riva, Enza Interdonato, che ieri mattina abbiamo contattato telefonicamente per chiederle come mai i cancelli del plesso fossero rimasti chiusi, senza però ricevere risposta alla chiamata, ha invece diffuso in mattinata una circolare spiegando che il 22 e 23 marzo la scuola sarebbe rimasta chiusa “giusta nota sindacale a seguito di opportuna sanificazione dell’edificio" e che "le attività in presenza riprenderanno mercoledì 24 per gli alunni della scuola dell’Infanzia e Primaria, mentre per la secondaria la prima e seconda con didattica a distanza e la terza in presenza”. Una sanificazione di un edificio chiuso da dieci giorni, dal 12 marzo, di cui non si comprende la necessità, visto che in ogni caso la positività di una studentessa della Media è emersa durante la settimana in cui la scuola era chiusa e dunque non ci sono stati contatti con altri componenti della popolazione scolastica i contatti erano già stati posti in quarantena sabato dalla dirigente) e che non giustifica l’interruzione delle lezioni in presenza anche all’Infanzia e alla Primaria. Decisioni contrastanti, non motivate e non rispettose di quanto previsto dalle norme, con un sindaco che annuncia la chiusura per una settimana e il dirigente scolastico invece per due giorni: l'unico risultato è stato quello di lasciare forzatamente a casa gli studenti alessesi senza alcuna motivazione, compromettendo il loro diritto a svolgere le lezioni in presenza.


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